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Ciclismo
Sarà un Tour de France…soft! Solo 22,4 km a cronometro e appena due tappe sopra i 200 km
Mancano ormai appena quattro giorni all’inizio del Tour de France 2023. La 110a edizione della Grande Boucle è da molti punti di vista una delle più attese degli ultimi anni, soprattutto grazie alla possibilità di un secondo capitolo della spettacolare sfida tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar per la vittoria finale.
I corridori, le stelle, dunque non mancheranno. Sappiamo bene però come un ruolo fondamentale nella corsa lo giochi sempre anche il percorso, che quest’anno presenta delle caratteristiche piuttosto particolari, soprattutto se comparate con la tradizione del Tour de France.
Se il Giro d’Italia quest’anno ha più che raddoppiato i chilometri a cronometro rispetto all’edizione del 2022, il Tour de Franche ha compiuto un processo diametralmente opposto. Lo scorso anno infatti, nelle due prove contro il tempo previste dal tracciato, il totale dei chilometri ammontava a 53,9. Quest’anno è prevista una sola tappa a cronometro, per giunta dal chilometraggio piuttosto limitato, appena 22 km. Il percorso sarà inoltre molto duro, quasi una cronoscalata.
Tenendo in considerazione anche le cronometro a squadre (specialità che in passato trovava molto spazio al Tour), nel nuovo millennio questa sarà appena la seconda volta che nel percorso è inserita una sola prova contro il tempo. La prima fu nel 2020, quando però la famosa crono della Planche des Belles Filles misurava 36,2 km. Mai dunque così pochi i chilometri contro il tempo nelle ultime 24 edizioni.
Se la prova contro il tempo potrebbe dunque non fare un’enorme differenza, ci dovranno pensare necessariamente le salite e le montagne. Oltre 55.000 metri di dislivello in totale, quasi 6.000 in più dello scorso anno (ma comunque meno dell’edizione del 2020), distribuiti su un grandissimo numero di frazioni.
Gli arrivi in salita veri e propri saranno quattro, ma le tappe senza percorsi impegnativi si potranno contare sulle dita di una mano. Tante salite brevi sparse lungo le tre settimane, si potrebbe dire quasi sullo stile della Vuelta. Quello che mancherà sarà infatti l’alta montagna: appena due i passaggi sopra i 2000 metri, prima sul mitico Col du Tourmalet e poi sul tremendo Col de la Loze.
Sarà proprio la frazione del Col de la Loze, la numero 17, la cosiddetta “tappa regina”: quattro salite durissime spalmate su 166 km (l’ultima misurerà quasi 30 km), oltre 5.000 metri di dislivello. A tutti gli effetti una delle frazioni dai tracciati più impegnativi proposti negli ultimi anni. Infine saranno appena due le tappe sopra i 200 km.
Foto: LaPresse