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Serie A, chi sono le retrocesse in Serie B? Una squadra scudettata e una neopromossa finiscono in cadetteria

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Dopo Sampdoria e Cremonese servirà uno spareggio per determinare la terza squadra retrocessa della stagione. La 38esima giornata di Serie A non ha emesso l’ultimo verdetto, evitando così lo strascico dello scontro diretto per la salvezza tra Verona e Spezia. In caso di arrivo a pari punti di due squadre, per definire le varie posizioni della classifica, quest’anno il regolamento prevede uno spareggio in gara “secca” su campo neutro.

Differenza reti e scontri diretti dunque non contano. E sarebbe stato così anche per definire le qualificate alle coppe europee o la vincitrice dello scudetto. Il Verona sarebbe stato in leggero vantaggio, e quindi si sarebbe salvato, se si fosse data priorità alla differenza reti. Lo Spezia avrebbe esultato grazie agli scontri diretti, avendo pareggiato il primo in casa (1-1) e vinto il secondo in trasferta al Bentegodi (1-2). 

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Gli altri due verdetti relativi alle retrocessioni erano già arrivati da qualche giornata. La prima ad abbandonare la Serie A è stata la Sampdoria, che ha chiuso ultima in classifica con 19 punti e appena tre vittorie. Davvero poche. Ma se si considera tutto quello che hanno passato i giocatori, tra esoneri e difficoltà societarie – con tanto di rischio fallimento -, l’epilogo appare quasi scontato. Dejan Stankovic, subentrato a Marco Giampaolo dopo otto turni di campionato, le ha provate tutte. Ma non è riuscito nell’impresa. Ai tifosi blucerchiati non resta che sperare nella passione e nelle capacità dei nuovi proprietari Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi. Il blasone di un club che nel 1990-91 ha vinto lo scudetto con Vialli e Mancini impone una sterzata. Brusca e verso l’alto.

La neopromossa Cremonese, invece, ha chiuso penultima con 27 punti sfiorando il miracolo. Il ko decisivo è stato quello a tre giornate dalla fine contro il Bologna. La situazione era ormai compromessa ma quella sconfitta riassume al meglio la stagione dei grigiorossi, che hanno pagato lo scotto della Serie A puntando su giocatori poco abituati a questo livello. Il rammarico, probabilmente, è legato alla prima parte di stagione con Massimo Alvini in panchina: se il predecessore di Davide Ballardini avesse infilato un paio di vittorie al posto dei tanti pareggi accumulati – alcuni anche molto sfortunati – forse la Cremo oggi sarebbe salva. Ma con i “se” e con i “ma” non si fa la storia. E questa dice che l’anno prossimo sarà di nuovo Serie B. 

Foto: Lapresse

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