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Superbike
Superbike, Bautista da dieci e lode, segnali positivi per Rinaldi e Bassani
È passato agli archivi il quinto weekend del Mondiale 2023 di superbike in quel di Misano. Un Mondiale di superbike che presenta inequivocabilmente in testa un nome su tutti, una superiorità ai limiti dell’imbarazzante che offusca il resto dello scenario: Alvaro Bautista. Lo spagnolo e la Ducati si stanno imponendo in questa stagione dominando incontrovertibilmente.
I numeri parlano chiaro: 14 vittorie su 15 gare, quattro tripletta su cinque fine settimana. Vantaggio nella classifica generale del Mondiale di 86 punti sulla seconda forza, Toprak Razgatlioglu, fatto sembrare un pivello dallo spagnolo. In questo fine settimana ha dominato meno del solito, gli avversari hanno dato l’impressione di potergli rimanere più attaccati, eppure nella superpole è riuscito ad attaccare Toprak prima della bandiera rossa e in gara-2 ha costruito il vantaggio nella prima parte della gara per non ritrovarsi invischiato in bagarre. Intelligenza, oltre che manifesta superiorità.
Eppure il weekend emiliano-romagnolo di Razgatlioglu è stato tutt’altro che da buttare, anzi. Il turco della Yamaha come peggior risultato ha raggiunto il terzo posto di gara-1, semplicemente anche lui si è reso conto che quest’anno non c’è lo spazio neanche della cruna di un ago per inserirsi nel dominio di Bautista. E allora difendere il secondo posto nel Mondiale e consolidarsi come seconda forza appare indubbiamente lo scenario più probabile.
Un fine settimana che ha regalato qualche gioia anche per quanto riguarda gli italiani: la nota più lieta è stato Axel Bassani, autore del primo podio stagionale e brillante anche nella Superpole Race che solitamente non si incastra bene nelle sue corde. Bene anche Michael Ruben Rinaldi che è stato perfetto in tutta la prima parte del weekend, raggiungendo due podi e una prima fila ma rovinando parzialmente il bilancio con la caduta in gara-2. Agli onori della cronaca è passato Danilo Petrucci più per le cadute che per altro, ma il quarto posto della Superpole e il settimo di gara-2 ottenuto nonostante il dolore non sono da buttare: insomma, bene, ma non benissimo.
Foto: Valerio Origo