Roland Garros
Tennis, a Sinner i confronti con Alcaraz e Rune non stanno facendo bene
Una sconfitta che fa male e dovrà alimentare delle riflessioni. Jannik Sinner è uscito deluso e amareggiato dopo l’inattesa sconfitta del secondo turno del Roland Garros 2023 contro il tedesco Daniel Altmaier. Il nostro portacolori credeva di fare molto bene sul rosso di Parigi, ma dal red carpet transalpino è arrivata una bocciatura.
Una lezione da imparare per Sinner, in primis per una sconfitta le cui basi, per ammissione del diretto interessato, sono più mentali che fisiche: “Mi è mancato l’atteggiamento giusto, non ero sorridente dentro, fin dall’inizio non godevo del fatto di essere qui e di giocare una partita al Roland Garros. Se c’è una lezione che devo imparare da questa sconfitta è di tornare a essere felice quando sono in campo“. Un modo “Sinneriano” per descrivere tutte le difficoltà nel gestire il suo ruolo di top player, cosa che Carlos Alcaraz e Holger Rune sono riusciti già a metabolizzare, convertendo anzi le grandi attenzioni in determinazione nell’ottenere quel risultato.
Il nostro portacolori, invece, quando si è trovato a sognare l’approdo nel gotha del tennis, nutrendosi di motivazioni e ambizione, ha espresso un grande tennis, che gli ha permesso di ottenere ottimi risultati negli States e di giocare a livello dei top-5. Ora che si è avvicinato, manca il passo più importante, ed è la testa che l’ha tradito. Pensare troppo, mentre si gioca, rende non proprio fluido il braccio ed ecco che le qualità dell’azzurro lasciano spazio alle criticità e a un repertorio di colpi non così ampio.
“Le aspettative per questo torneo erano molto alte, ma evidentemente devo imparare a ragionare in un altro modo“, l’ammissione di Jannik. Per questo, i confronti con Alcaraz e Rune, che hanno già dimostrato di saper gestire l’essere al top, fanno solo il male del ragazzo per le attuali fragilità tecniche e mentali, che soprattutto la terra rossa ha enfatizzato. L’erba potrebbe essere il territorio del proprio rilancio, ma è chiaro che l’italiano dovrà ritrovare il suo spirito giusto, ancor prima dei colpi.
Foto: LaPresse