Roland Garros

Barazzutti: “Ho visto Sinner stanco a Roma e Parigi. I crampi di Alcaraz a 20 anni mi sorprendono”

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Analisi e rivelazioni. Il Roland Garros 2023 è già parte della lunga storia del tennis e Novak Djokovic ne è un caposaldo. Il serbo ha centrato l’obiettivo: vincere il 23° Slam in carriera e stabilire il primato alltime nei plurivincitori Major, sorpassando Rafael Nadal (22). Un percorso esaltante quello del serbo, suggellato dalla vittoria in semifinale contro Carlos Alcaraz. Una partita, quest’ultima, condizionata dal problema dei crampi del 20enne spagnolo.

Appuntamento a Parigi che non ha sorriso particolarmente ai giocatori italiani, con Jannik Sinner uscito di scena nel secondo turno, sconfitto a sorpresa dal tedesco Daniel Altmaier. Per tracciare un bilancio di quanto è accaduto e guardare a Wimbledon, ci siamo rivolti a Corrado Barazzutti, ex grande giocatore e capitano di Coppa Davis e di Fed Cup, che nell’esperienza francese ha supportato Fabio Fognini, nel ruolo di coach a “tempo”.

Corrado, bentrovato. Facciamo un bilancio di Parigi: si aspettava la vittoria finale di Novak Djokovic?

Lo ritenevo uno dei favoriti, ma evidentemente quando si gioca al meglio dei cinque set ha qualcosa in più di tutti. Alcaraz, che penso comunque possa batterlo, ha manifestato una debolezza nella gestione del match, anche se mi fa strano prendere atto che un 20enne possa soffrire dei crampi, dopo appena due set disputati“.

Crede che possa essere un limite importante quello di Alcaraz, dal momento che negli ultimi mesi ha avuto non pochi problemi di carattere fisico?

Difficile da dire, però senza dubbio qualcosa dovranno rivedere. Non è la prima volta che ha i crampi, mi sembra anche contro Sinner a Miami aveva avuto un problema simile, per cui non è una cosa inaspettata. Inoltre, mi pare abbia raccontato in conferenza stampa di aver sofferto di una cosa simile negli US Open 2021 contro Tsitsipas. E’ una cosa che non va sottovalutata“.

A questo punto pensa che questo Djokovic non abbia avversari e nessuno possa contrastarlo nella conquista del Grande Slam?

Credo che sull’erba di avversari concreti non ve ne siano, anche se non si può mai dire. Sul cemento, magari Alcaraz e Medvedev possono creargli dei problemi, ma è da capire quale sarà la loro preparazione fisica in vista dell’appuntamento di New York, che comunque per il serbo è più complicato di Wimbledon“.

Parlando degli italiani, deluso da Jannik Sinner e dalla sua sconfitta contro Altmaier?

Da lui ci si aspettano sempre grandi cose e la sconfitta contro il tedesco non era attesa. Io l’ho visto benissimo in primavera, giocare alla grande, ma poi dopo ha finito la partita contro Rune a Montecarlo in maniera un po’ strana. Mi è parso un po’ stanco e questa sensazione l’ho avuto anche a Roma e a Parigi. Non so se questo dipenda da qualche malessere o da problemi di testa, però l’espressione del suo tennis non era la stessa. Certo, non si può giocare sempre al 100%, però Jannik a Roma e a Parigi era lontano dai livelli espressi sul cemento americano“.

Ritiene che l’erba possa dargli nuovamente fiducia?

L’erba è una superficie un po’ traditrice per cui non si sa mai quale possa essere il feeling. Lui a Wimbledon ha giocato molto bene l’anno scorso, andando sopra di due set contro Djokovic, nonostante fosse arrivato ai Championships non certo come uno dei tennisti che più si adattano a questa superficie. Ha il gioco per fare molto bene, ma è da capire quale sarà la versione di Sinner“.

A Parigi gli italiani non sono andati oltre gli ottavi di finale, si aspetta qualcosa di meglio a Wimbledon?

Sulla carta Sinner e Berrettini, al loro meglio, possono andare molto avanti, ma dipende dalla loro condizione. Berrettini, due anni fa, fece Finale, ma viene da un periodo negativo e di tanti problemi fisici. Non so quale possa essere il suo livello. Non va comunque sottovalutato Sonego che sull’erba sa giocare molto bene e l’ho visto anche più consapevole a Parigi“.

E su Musetti?

Lui è quello che gioca meglio di tutti tra gli italiani, ma deve convincersi di giocare in maniera più aggressiva. La sua tendenza a giocare dietro non lo favorisce, specie quando deve giocare sull’erba. Mi auguro che mentalmente sappia fare uno step in avanti“.

Chiudiamo su Fognini: lei ci ha rivelato del suo problema fisico al Roland Garros, la vedremo nuovamente nel ruolo di coach del ligure?

Ne parleremo, io devo dare priorità alla mia Accademia, ne parlerò con Fabio, che ha già ripreso la propria attività di riabilitazione. Ha ancora motivazioni per giocare, vedremo…“.

Foto: LaPresse

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