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Tennis, bilancio deficitario per Jannik Sinner sulla terra rossa. Ora l’erba per superare una piccola crisi

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Jannik Sinner

Un’amara giornata ieri per il tennis italiano. Jannik Sinner, il n.1 d’Italia e fuori al secondo turno del Roland Garros 2023, pone l’accento su una “mini-crisi” del tennista nostrano per quanto fatto vedere sulla terra rossa, nelle ultime apparizioni. Dopo aver ben impressionato sul cemento americano, raggiungendo una Finale a Miami e una semifinale a Indian Wells, oltre al titolo di Montpellier e alla Finale di Rotterdam, il rendimento sembrava similare, quando in poco tempo l’altoatesino si è ben adattato al rosso di Montecarlo.

Jannik, infatti, raggiungendo la semifinale nel Principato ha messo altro fieno in cascina per l’obiettivo stagionale, ovvero la qualificazione alle ATP Finals di Torino. Tuttavia, da quella partita persa contro Holger Rune, sono arrivati una serie di riscontri negativi che pongono l’accento sulle difficoltà del giocatore nostrano sulla superficie più lenta.

Al di là del ritiro di Barcellona, che ha permesso a Lorenzo Musetti di approdare in semifinale senza giocare, ci sono state le uscite di scena agli ottavi di finale di Roma e appunto al secondo turno di Parigi e, per un giocatore che aspira al vertice, sono due risultati molto negativi. E’ evidente, infatti, che in certe condizioni e soprattutto contro certi avversari, Sinner abbia dei chiari limiti.

Il riferimento è al fatto che l’altoatesino, a differenza di Carlos Alcaraz e di Rune stesso, per fare delle menzioni, non ha un gioco a tutto campo. Di conseguenza, quando non domina con i colpi a rimbalzo da fondo, emergono dei limiti chiari, in riferimento al gioco a rete e all’uso della palla corta. E’ stato evidente, nella partita contro il tedesco Daniel Altmaier, autore di una prestazione di alto livello, quanto Sinner si sia intestardito nella ricerca del vincente da fondo, scendendo sempre troppo poco a rete, anche perché condizionato da tante incertezze nel suo gioco, più del normale.

Ecco che i prossimi tornei sull’erba, come l’ATP500 di Halle, potrebbero dare modo all’italiano di uscire un po’ dal tunnel in cui è finito, potendo sfruttare una superficie che valorizza maggiormente il suo gioco da fondo, dotato di una fluidità, abbinata alla potenza, unica nel proprio genere. Tuttavia, oltre a un discorso tecnico, è da fare una valutazione sotto il profilo mentale, proprio per le insicurezze palesate nella partita di ieri, come lo smash sul match-point.

Foto: LaPresse

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