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Tennis, Monaco: “Sinner ha avuto un down fisico. Gestione extra-campo di Berrettini non perfetta”
Si è concluso il Roland Garros 2023 con il successo di Novak Djokovic. Terzo trionfo parigino per il fuoriclasse serbo, che ha messo in bacheca il suo ventitreesimo titolo del Grande Slam, andando a riscrivere nuovamente la storia del tennis. Momento ideale per fare il punto della situazione con Guido Monaco, telecronista di Eurosport, ospite nell’ultima puntata di Sport&Go2u, trasmissione del lunedì sera di Sport2u, in collaborazione con OA Sport.
Come detto, quindi, l’analisi del torneo parigino non può non partire dal suo vincitore: Nole Djokovic, con particolare attenzione al suo possibile Grande Slam.
“Mancano 14 partite all’obiettivo, ci può provare ma, come sappiamo, può succedere sempre di tutto in un lasso di tempo così ampio. Sicuramente sarebbe una bella impresa, ma 3 set su 5 aumentano il livello di difficoltà fisica come non mai. Anche a Parigi non era al meglio della sua forma e si è visto, anche nel primo set della finale, forse per colpa della tensione. A Ruud, forse, è mancato il colpo del ko. Se fosse andato avanti 1-0 sarei stato molto curioso di vedere la continuazione del match. Anche dopo il secondo set contro Alcaraz ha sofferto. Lo spagnolo stava girando la partita dalla sua parte, poi sono arrivati i crampi che hanno cambiato tutto. A mio parere Alcaraz poteva anche chiuderla nettamente in 4 set”.
A questo punto l’analisi sul giovanissimo talento spagnolo è inevitabile.
“Molti lo paragonano a Nadal, ma avrà la sua continuità? Secondo me, a prescindere da tutto, è un giocatore che nasce una volta ogni…mai. Ha un gioco meno percentuale di Rafa o Djokovic. A parità di status di fenomeno, probabilmente, raccoglierà meno, forse perchè non avrà rivali che lo stimoleranno. Questo suo gioco così bello, poi, spettacolare e magico, con intuizioni che non ha nessuno, lo porta ad avere discontinuità. Le problematiche fisiche? Ha dimostrato di poter stare in campo un numero di ore altissimo, per cui non ha problemi. A livello di benzina e gestione delle emozioni deve ancora crescere, ha solo 20 anni ed era contro Nole in semifinale a Parigi. Non va dimenticato. Così si può spiegare il suo primo set nel quale era irriconoscibile”.
Guido Monaco prosegue nella sua analisi sul murciano.
“Come ha fatto vedere a Parigi, ha una superiorità clamorosa. Ha schiantato il numero 5 del mondo (Stefanos Tsitsipas, ndr) e il numero 20 (Lorenzo Musetti, ndr). Dopodiché è arrivata la contro-prestazione contro Djokovic perchè il serbo si è giocato, forse per l’ultima volta, un credito per tutto quello che ha fatto in carriera. Aveva troppi pensieri, non era spensierato, per la prima volta ha accusato il peso della partita. Lui non ne esce ridimensionato. Contro Tsitsipas era andato avanti 62 62 52, poi il greco ha riaperto i discorsi, e perdere al tie break gli ha quasi dato la sensazione di una sconfitta onorevole”
Da chi ha fatto bene, a chi ha mancato l’appuntamento, come Jannik Sinner.
“Jannik è stato troppo sincero al termine della partita persa contro Altmeier, con parole a rischio di strumentalizzazione. Ha detto una cosa umana e che sentiva, però questo alone di pesantezza sulla sua carriera, queste pressioni, questi due allenatori addosso…c’è una sorta di cappa che rischia di portarlo al classico punto nel quale arrivi che non ti diverti più. Forse ha perso serenità, non si diverte più in campo, contro Altmeier si è visto. Magari vincendo si sbloccava e proseguiva alla grande il suo torneo, non lo sapremo mai. Peccato perchè il tabellone era favorevole e poteva arrivare fino alle semifinali. Chiudere al secondo turno è una grande delusione”.
Prosegue l’analisi sull’altoatesino, puntando l’attenzione sulla sua stagione sulla terra rossa.
“Come ci ricordiamo, si è ritirato a Barcellona perché non stava bene e voleva recuperare energie. A mio parere non doveva dirlo, perchè dà modo ai rivali di percepirti come più debole. Non è andato a Madrid, quindi è sbarcato a Roma ed è andata male. Stessa cosa a Parigi. Ha accusato un down fisico evidente e va sottolineato. Non ha giocato troppo, per cui forse qualcosa nella sua preparazione o nel suo star bene è mancato”.
Passiamo a Lorenzo Musetti che è uscito dal Roland Garros per mano proprio di Alcaraz, in maniera netta.
“Non so se sia arrivato troppo fiducioso all’appuntamento, sicuramente non mi aspettavo perdesse così nettamente. Si è arreso, come ha ammesso. Anche in questo caso una cosa da non dire. Tra l’altro Alcaraz non era partito nemmeno forte, peccato. Ha avuto una contro-prestazione che dà una misura di quanto lo spagnolo sia forte. Ora a Stoccarda ha vissuto un esordio sull’erba importante. Pensavo perdesse, anche perché non ha esperienza sulla superficie, invece ha vinto bene. Di sicuro deve ancora trovare la giusta confidenza”.
Ultima battuta sulla questione legata a Matteo Berrettini.
“Si è trovato contro un Lorenzo Sonego che sull’erba è sempre andato bene ed è reduce da un Roland Garros strepitoso. Vederlo uscire dal campo in lacrime mi ha fatto capire che ci tiene ancora e vuole uscire da questa situazione. Certo che perdere 26 16, uno che è tra i top3 sulla superficie e ha quel servizio, qualcosa vuole dire. Non ha avuto un sorteggio fortunato, certo, è finito contro il suo migliore amico, ma è un ko che non ci voleva. La gestione extra-campo degli ultimi mesi non è stata perfetta per un atleta di alto livello”.
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Foto: LaPresse