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Tennis, Tartarini: “A volte Musetti non è consapevole di sé. Sull’erba può giocare bene, a patto che…”

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Si analizza la situazione e si volta pagina. Lorenzo Musetti ha lasciato Parigi già da un po’ e ora con la sua Veronica si sta godendo alcuni giorni di relax, prima di dedicarsi alla stagione sull’erba, che culminerà con Wimbledon. Una superficie che potrebbe creare qualche problema al carrarino, spesso portato a giocare troppo indietro e a perdere campo rispetto ai suoi avversari.

Tuttavia, ci si chiede cosa sia accaduto in quell’ottavo di finale contro Carlos Alcaraz al Roland Garros. A svelarci alcuni dettagli di quanto è accaduto sul rosso parigino e del programma futuro in vista dei Championships è stato Simone Tartarini, coach del toscano, ai nostri microfoni.

Tartarini, domanda secca: cosa è accaduto contro Alcaraz a Parigi?

E’ accaduto che Lorenzo ha affrontato il n.1 del mondo, che ha messo in mostra un gioco di grande intensità e livello, mentre lui si è scoraggiato e non ha lottato come doveva e poteva. Alla vigilia pensavo che avrebbe avuto buone chance, ma non con lo spirito che ho visto in campo contro Carlos“.

Del resto, lo aveva ammesso lo stesso Musetti in conferenza stampa, parlando del fatto di essersi sottratto alla lotta. Questa “resa” da cosa è dipesa?

Un po’ da come ha giocato l’avversario e credo anche del fatto che lui, come avevo detto già in un’altra circostanza, non è pienamente consapevole di sé. Quando accade questo, tende ad arretrare e a dare campo al suo avversario e con giocatori del calibro di Alcaraz non puoi fare molto“.

Una sconfitta, quindi, che è servita a cosa?

Servita nel suo percorso di evoluzione. Lo ribadisco, ha 21 anni. Lo so perfettamente che vedere Alcaraz che fa certe cose a un’età ancora più precoce va a svalutare quasi quello fatto da Lorenzo, ma c’è bisogno di pazienza e nei fatti lui è in una posizione di classifica invidiabile, se parliamo della sua esperienza e di che età abbia. Deve maturare consapevolezza e per fare questo ha bisogno di giocare tanti match di questo genere anche per capire come affrontare certe difficoltà“.

E ora si pensa all’erba. Il programma?

Il programma è molto semplice: andremo a Stoccarda settimana prossima, poi il Queen’s e preparazione per Wimbledon. La stagione sull’erba non è molto lunga, secondo me Lorenzo ci può giocare bene, ma anche qui la posizione in campo è un fattore discriminante. Se si mette a scambiare da lontano, diventa impossibile vincere”.

Si aspetta un miglioramento di quanto ha fatto in passato?

Penso e mi auguro di sì, ma dipende da lui e dal suo modo di stare in campo. La manualità, come è noto, non gli manca, ma è un discorso mentale. Del resto, io l’ho sempre detto: deve lavorare per consolidarsi, i risultati sono una conseguenza”.

Foto: LaPresse

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