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Tennis: WTA, dal 2024 aria di cambiamenti. Calendario e ranking, quante modifiche!

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Sta per arrivare un radicale cambiamento all’interno del circuito WTA. Riformata in maniera praticamente completa la struttura del calendario, se non per le date quantomeno per le categorie dei tornei e per le limitazioni più o meno importanti in termini di partecipazione. Andiamo a scoprire tutte le novità, anche in materia di classifica.

I WTA 1000 diventeranno dieci. Non ci sarà più Wuhan e finirà l’alternanza Doha-Dubai, che ora avranno entrambi lo stesso livello. C’è inoltre un decimo evento del quale ancora si deve conoscere il luogo. Inoltre, l’obiettivo è di avere un prize money pari a quello dell’ATP con anno chiave il 2027 per gli eventi combined e il 2033 per quelli non combined. Verranno poi estesi su due settimane sette di essi: Indian Wells, Miami, Madrid, Roma e Pechino a partire dal 2024, Canada (Toronto/Montreal) e Cincinnati a partire dal 2025.

Per quanto riguarda i WTA 500, lo stesso obiettivo di prize money è condiviso con i 1000. Saranno 17: Abu Dhabi, Adelaide, Berlino, Brisbane, Charleston, Eastbourne, Monterrey, San Diego, Seul, Strasburgo, Stoccarda, Tokyo, Washington, Zhengzhou e United Cup, che a questo punto verrà sostanzialmente equiparata. A questi 15 eventi se ne aggiungeranno due ulteriori con sede ancora da definire. Per quanto riguarda Monterrey, Strasburgo e Seul si tratta sostanzialmente di un upgrade. Ciò che perplime, per certi versi, è Strasburgo che diventa un 500 proprio nella settimana precedente il Roland Garros. Questo perché viene chiesto alle giocatrici nella top 30 di giocare, se non hanno già un’esenzione (di cui parleremo) per un 250. Se sia un’idea giusta costringere a scendere in campo la settimana prima di uno Slam è tutto da scoprire.

WTA Bad Homburg 2023: Sara Errani eliminata da Varvara Gracheva al secondo turno

Arriviamo così al vero nodo della questione, che sono i WTA 250. Partiamo dal prize money, che dal 2023 al 2033 avrà un aumento del 34%. Potranno giocarvi le sole giocatrici fuori dalle top 30, ma con alcune eccezioni che fanno il verso all’epoca di Stacey Allaster. In sostanza, le top 30 hanno un massimo di due esenzioni per anno per giocarli. Nelle settimane in cui c’è un 500, possono giocare un 250 la campionessa uscente, una giocatrice dal Paese di casa e un’altra tra l’11° e il 30° posto. In settimane con soli WTA 250, una top ten può partecipare.

Novità anche per i WTA 125, che sostanzialmente hanno corrispondenza con i Challenger di più alta fascia dell’ATP. Saranno più di 40 nei prossimi anni, con opportunità di giocare durante la seconda settimana degli eventi da, appunto, due settimane per le giocatrici che non fanno parte della top 100.

Cambia anche il sistema del ranking, che si avvicinerà di più a come funziona quello dell’ATP: varranno infatti i migliori 18 risultati più eventualmente le WTA Finals, e si tratta di un incremento rispetto al best 16 attuale. Questo per quel che riguarda il singolare; in doppio, invece, si passa da 11 a 12 tornei contati.

Foto: LaPresse

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