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Basket, come cambia l’Italia senza Nico Mannion? Meno imprevedibilità, ma non mancano le alternative
Dopo le versioni di Preolimpico e Olimpiadi 2021 ed Europei 2022, quella in chiave Mondiali 2023 sarà un’Italia senza Nico Mannion. Niente azzurro, dopo una stagione pure troppo complicata, per l’ormai ex play della Virtus Bologna, che si prende un’estate di lontananza dalla pallacanestro sul parquet in attesa di tempi migliori (e di una speranza di potersi mettere in mostra più al Baskonia di quanto non abbia potuto fare in bianconero).
Per Gianmarco Pozzecco si tratta di dover ora supplire a un’arma che, nelle migliori condizioni, è in grado di sparigliare le carte senza troppi complimenti. In particolare, il Poz (e Meo Sacchetti prima di lui) lo ha usato per poter cambiare ritmo, in particolare cambiando improvvisamente la velocità del gioco quando necessario. Un fattore, questo, che lo rendeva una perfetta alternativa a Marco Spissu o soprattutto ad Alessandro Pajola, che sono giocatori del tutto diversi per tipologia.
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Quale destino ora per l’Italia? Il dilemma è lecito, perché si tratta di mantenere un gruppo con due play (e quindi mandare ai Mondiali di Filippine, Indonesia e Giappone solo Spissu e Pajola) oppure di lasciare immutata l’impostazione con tre play, inserendo in questo modo Matteo Spagnolo. Il quale, peraltro, ha un certo bisogno di accreditarsi anche in un simile contesto: del resto è atteso, secondo radio mercato, da un accordo sempre più vicino con l’Alba Berlino, alias prima esperienza in carriera in Eurolega là dove sono approdati già in passato Simone Fontecchio e Gabriele Procida.
A proposito di guardie (sebbene Procida sia un 2-3), ecco che un’eventuale scelta dei due soli play potrebbe aprire qui uno spazio accanto al citato ex Fortitudo Bologna e Cantù e a Stefano Tonut. Certo, si potrebbe trattare di uno spot in più da utilizzare per uno tra Woldetensae e Visconti, ma potrebbe anche succedere che Pozzecco cerchi di avere più dimensione vicino a canestro. E, a quel punto, può rientrare in gioco in maniera ampia ad esempio Luca Severini. In ogni caso, saranno solo tre i tagli da effettuare dal coach azzurro. Non semplici, va detto, ma andranno compiuti. E, tra poco, il giro di amichevoli gli darà molte indicazioni.
Credit: Ciamillo