Calcio
Calciomercato impazzito con i petrodollari arabi: quanti soldi guadagnano i calciatori che sono emigrati? Stipendi milionari
Il calciomercato da diversi giorni oramai, dal 1° luglio per la precisione, è ufficialmente partito ed entrato nel vivo. Tantissime le voci di mercato così come tantissime sono state le trattative iniziate, in stallo e portate a termine. Sino alla fine di agosto/inizio settembre, ogni giorno la sessione estiva allieterà le giornate. Tante le squadre in cerca d’innesti di esperienza piuttosto che di giovani di prospettiva. Ma tra le tante cifre, a stupire, sono quelle che arrivano dal Medio Oriente.
Da inizio mercato e, soprattutto, da un paio di anni a questa parte, l’Arabia Saudita e i proprietari delle squadre che giocano la Saudi Pro League, hanno dato un segnale chiaro: non c’è alcun timore in termini di cifre da sborsare e contratti. A saltare all’occhio sono proprio gli stipendi proposti ai calciatori che si sono trasferiti in quella parte del mondo. Si parla, probabilmente, di cifre mai viste sicuramente in Italia ma difficilmente anche in altre parti del globo. La voglia principale è quella di lanciare una volta per tutte il calcio arabo, attirando e portando con sé campioni. Un esempio lampante? L’approdo all’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo all’Al Nassr.
Oltre al portoghese però, nell’ultimo periodo, i ricchi fondi arabi hanno portato a sé o stanno provando a scippare alle squadre diversi giocatori. Un esempio lampante è Benzema. Dopo 14 anni con il Real Madrid, ha deciso di vestire la maglia dell’Al-Ittihad e arriverà a percepire 100 milioni l’anno. Lo stesso discorso vale per Kanté: anche il centrocampista oramai ex Chelsea ha scelto l’Al-Ittihad: stipendio da 50 milioni di euro a stagione.
E ancora Ruben Neves che con l’Al-Hila percepirà 55 milioni; piuttosto che Koulibaly, anche lui all’Al-Hilal 30 milioni di euro netti a stagione. Insomma le possibilità delle società arabe di acquistare i nomi ancora prima delle doti stesse del calciatore spendendo cifre spropositate, sono infinte. Non si potrebbe dire lo stesso delle risorse che generano tutti questi dollari…prima o poi termineranno.
Foto: LaPresse