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Canoa slalom, ai Giochi Europei si raccoglie poco, ma si semina parecchio

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I Giochi Europei si sono conclusi con un largo sorriso per l’Italia, che ha dominato il medagliere con trentacinque ori, ventisei argenti e trentanove bronzi, per un totale di cento podi totali. In questa competizione multisportiva è mancato un po’ l’apporto della canoa slalom, che in stagione ci aveva regalato qualche soddisfazione.

Nelle gare classiche di slalom, sono un po’ mancati i nostri alfieri Giovanni De Gennaro e Stefanie Horn. Al bresciano, al momento secondo in Coppa del Mondo, è stato fatale un piccolo errore in finale con due penalità che lo hanno costretto al quinto posto. Per Horn invece si conferma un rendimento altalenante con il mancato accesso in finale.

La nativa di Bottrop si è però rifatta a pieno titolo con il kayak cross, nuova specialità che sarà olimpica a Parigi. L’unico podio della spedizione azzurra arriva proprio da parte sua con il terzo posto, confermando la sua affinità con la disciplina: è il terzo podio in altrettante gare, compreso il successo in Germania e il podio in Repubblica Ceca in Coppa del Mondo.

Questa competizione ci ha anche ricordato della qualità di un paio di giovani davvero interessanti. Xabier Ferrazzi è stato in lizza fino all’ultimo per un posto in finale, poi evaporata per un errore, mentre Elena Micozzi nella canoa ha davvero creduto di giocarsi una medaglia. Hanno rispettivamente 17 e 20 anni, potrebbero davvero dire la loro per il futuro. Si è raccolto poco, ma si è seminato parecchio. In vista di Parigi e anche più in là.

Foto: Pier Colombo

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