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Chi è Roman Safiullin, il prossimo avversario di Sinner a Wimbledon conosciuto in ATP Cup

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Missione compiuta per Jannik Sinner. L’altoatesino ha rispettato i pronostici e si è imposto contro il colombiano Daniel Galan con il punteggio di 7-6 (4) 6-4 6-3. Una partita non bella quella sul campo 1 di Wimbledon, valida per gli ottavi di finale, dove è stata la tensione a farla da padrona.

Sinner ci ha messo un’ora e mezza prima di liberare il braccio e fare la differenza. Nei primi due set le sensazioni in campo non era buonissime e  Jannik ha fatto quello che gli consentiva l’attuale condizione tecnica e mentale. Il risultato gli ha sorriso e ora, nei quarti di finale, ci sarà un giocatore inatteso. Si pensava, infatti, che sarebbe stato il canedese Denis Shapovalov il rivale dell’italiano.

E’ stato invece il russo Roman Safiullin (n.92 del ranking) a far saltare il banco, battendo l’estroso nordamericano con il punteggio di 3-6 6-3 6-1 6-3. Un successo chiaro in cui Shapovalov ha palesato le solite criticità in termini di solidità e bravo Safiullin ad approfittarne.

Un buon giocatore il russo (n.92 del mondo), che per la prima volta in carriera ha raggiunto i quarti di uno Slam. Un bel percorso per lui, partito dall’affermazione al quinto set contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut nel primo turno dello Slam londinese e replicatasi contro il francese Corentin Moutet, l’argentino Guido Pella e appunto Shapovalov.

Con Sinner c’è un precedente risalente all’ATP Cup dell’anno scorso in Australia, dove l’azzurro si impose per 7-6 (6) 6-3 in un match nel quale, alla lunga, vennero fuori le qualità del tennista nostrano. Safiullin è un giocatore che dal lato del rovescio sa colpire particolarmente bene la palla, bravo anche ad appoggiarsi ai colpi dell’avversario. Non ha una storia di grandi successi sull’erba, visto che i suoi migliori risultati sono stati a livello Challenger, con la vittoria stagionale a Koblenz sull’hard. Tuttavia, servirà un Sinner ben focalizzato, altrimenti il russo potrebbe giocare un brutto scherzo.

Foto: LaPresse

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