Ciclismo

Cosa è successo al Tour de France: l’attacco di Pogacar, la resistenza di Vingegaard, la furbizia di Rodriguez

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Una tappa indimenticabile quella che è andata in scena oggi sulle strade del Tour de France. Su un percorso durissimo abbiamo assistito prima alle scintille tra la Jumbo-Visma e la UAE, poi tra i rispettivi leader Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, fino alla sorprendente vittoria di Carlos Rodriguez. In mezzo è successo di tutto: ribaltamenti di fronte, “surplace”, azioni bloccate dalle moto e tanto altro.

Proviamo dunque a mettere ordine: la Jumbo ha lavorato duramente per tutta la tappa, provando a fare il forcing sul Col de Joux Plane, l’ultima salita nonché la più dura. Nel momento in cui tutto sembrava pronto per un’accelerazione di Vingegaard, la UAE ha improvvisamente preso il pallino con Rafal Majka, lasciando sbigottiti per un attimo i giallo-neri. Uno stoico Van Aert rientra per tirare ancora un po’, finendo per stroncare lo stesso Majka, fino a che i solo Sepp Kuss e Adam Yates rimangono con i capitani.

Ancora una volta, sull’andatura dello statunitense, è la UAE a stravolgere le carte, rimettendosi in testa con Yates. Il lavoro del britannico dura poco, fino ai -3,7 km dallo scollinamento, quando Tadej Pogacar decide di rompere gli indugi e partire. Vingegaard gli va dietro ma come sul Puy de Dome non riesce a mantenere la ruota del rivale, trovandosi subito a 3-4” di distanza.

Se sul Puy de Dome lo sforzo di Pogacar è stato breve ed esplosivo, sul Joux Plane lo sforzo è stato molto più prolungato. Di conseguenza il gap tra i due è rimasto stabile a lungo, fino a che il vincitore dello scorso anno non è riuscito a riportarsi sotto, mostrando carattere e convinzione, oltre ad una condizione che è ovviamente strepitosa.

Nel momento del ricongiungimento la corsa è cambiata nuovamente: Vingegaard ha deciso di non tentare l’affondo e tutta l’attenzione si è spostata dunque sugli abbuoni presenti in cima alla salita ed al traguardo. I due hanno dunque rallentato evidentemente, fino quasi a fermarsi in alcuni punti. Inevitabilmente a trarne vantaggio è stato Carlos Rodriguez, arrivato anche a +1’15” dai primi due, ma in grado di rientrare dopo il rallentamento.

A 500 metri dallo scollinamento Pogacar ha provato ad attaccare nuovamente, con in mente gli 8” di abbuono in palio in cima, e forse anche con l’obiettivo di allungare prima della discesa. Sfortunatamente per i suoi piani, è stato costretto a fermarsi a causa di due motociclette dell’organizzazione che avanzavano troppo lentamente per la presenza di tanti tifosi sulla strada.

Lo sloveno ha dunque desistito ed a prendere gli 8 secondi è stato Vingegaard. Scollinando a soli 16” di ritardo, Rodriguez si è potuto riportare alla ruota dei dei giganti durante la discesa. A quel punto non ha esitato, fiutando subito un’occasione forse irripetibile. Lo spagnolo della INEOS ha immediatamente allungato, consapevole che né Pogacar né Vingegaard sarebbe stato disposto a tirare il rivale verso il traguardo.

Da lì in poi Rodriguez è stato eccezionale nel mantenere ritmo e vantaggio, mettendo a frutto la discreta dose di fortuna che gli è capitata. Alle sue spalle la battaglia tra Pogacar e Vingegaard è continuata fino al traguardo, dove lo sloveno è passato in seconda piazza, rosicchiando 2” di abbuono, dopo averne persi 3” al GPM. Vittoria di tappa a Rodriguez ed un solo secondo guadagnato da Vingegaard su Pogacar. Domani riparte lo spettacolo.

Foto: LaPresse

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