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Diritti televisivi Serie A: dove si vedranno le partite in tv e streaming? Le emittenti che sono in lotta a suon di milioni

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La Serie A, il massimo campionato italiano, continua a non avere una casa dal punto di vista televisivo. La competizione infatti, a partire dal 2024, attualmente, sarebbe orfana di un’emittente in grado di mandare in onda i match delle venti compagini che prendono e prenderanno parte alla manifestazione della Penisola. Lo scorso lunedì, 3 luglio, si è svolta l’Assemblea della Lega Serie A ma al termine del dibattimento non si è arrivati alla tanto sperata fumata bianca.

Non a caso le offerte di Sky, DAZN e Mediaset, le tre emittenti in lotta per accaparrarsi i diritti televisivi della Serie A, sono state rifiutate. Un duro colpo insomma, e bisognerà ancora attendere. Nessuna delle tre società ha soddisfatto le richieste monetarie e si proseguirà a oltranza. DAZN e Sky sono già in possesso degli attuali diritti. Mediaset, invece, potrebbe subentrare e aggiudicarsi la partita del sabato sera in chiaro.

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SERIE A: LA QUESTIONE DIRITTI TELEVISIVI DA SCIOGLIERE

Ma l’impressione è che sia Sky, che DAZN piuttosto che Mediaset, siano lontanissime dalle cifre attuali. Si pensi che nel triennio 21/24, sono stati percepiti 927,5 milioni annui. Valori sicuramente non indifferenti, ma nemmeno vagamente vicini a quelli presentati nelle buste con le offerte qualche giorno fa. Sarà dunque necessario attendere ancora diverse settimane prima di avvicinarsi a una chiusura. La prima data prevista è il 14 luglio (si svolgerà una nuova Assemblea di Lega). Se anche in quel caso la fumata dovesse essere nera, si arriverà ai primi di agosto, dunque vicinissimi all’inizio della Serie A.

E tra le varie ipotesi, in caso di proposte ancora insufficienti, ci sarebbe quella di aprire un Canale Lega ufficiale, con il presidente della Serie A Lorenzo Casini per nulla spaventato da questa ipotesi: “[…] Non c’è nulla che non sia andato. Sulle cifre non mi sbilancio, non ne comunico. Abbiamo aperto le buste, ma non è stato comunicato l’importo in assemblea. L’alternativa canale è reale, altrimenti non sarebbe prevista nel bando”. Le buste contenenti le offerte quindi rimarranno chiuse; renderle pubbliche potrebbe significare avvantaggiare una qualsiasi delle concorrenti. Vedremo chi la spunterà tra Sky, DAZN e Mediaset e non solo.

Foto: LaPresse

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