Formula 1
F1, è una Ferrari bipolare. Almeno va in vacanza con il sorriso!
Montagne russe? Altalena? Pendolo? Sceglietela voi la metafora che preferite per questa SF-23, che ha ormai sconfinato nel bipolarismo. In qualche modo, la Rossa attuale riuscirà a essere ricordata per la sua marcatissima incostanza, essendo capace di passare dal ruolo di seconda forza con margine a quello di quarta con distacco (e viceversa) nell’arco di pochi giorni.
Il podio ottenuto da Charles Leclerc a Spa-Francorchamps vale parecchio, soprattutto perché arrivato dopo la batosta di Silverstone (annunciata) e quella di Budapest (decisamente meno prevedibile). Così come non era preventivabile trovare un Cavallino Rampante così competitivo in Belgio. Invece, in un 2023 pervaso dalle delusioni, per una volta Ferrari ha sorpreso in positivo.
Ci può essere soddisfazione per il risultato artigliato dal monegasco nelle Ardenne, uno dei migliori dell’anno. Al contempo, non manca però una vena di rammarico. Il bottino avrebbe anche potuto essere più ricco se Carlos Sainz non si fosse toccato con Oscar Piastri nelle prime fasi della gara, danneggiando irreparabilmente la propria vettura. Tuttavia, inutile recriminare. A Maranello si possono godere uno dei rari podi della stagione.
Bene così, perché si va in vacanza con un sorriso. Mentre Red Bull prova a rendere possibile l’apparentemente missione impossibile della Perfect Season (siamo a 12 vittorie su 22) e Max Verstappen è conscio di poter diventare il primo uomo a raggiungere la doppia cifra in tema di successi consecutivi (siamo a 8, solo Sebastian Vettel si è spinto a 9), Ferrari si fregia del ruolo di “Best of the Rest” in terra belga.
Chiaro, il Drink Team resta inarrivabile, ma le Rosse si confrontano con altre avversarie, tutte messe in riga nell’ultimo appuntamento prima delle ferie. La speranza è di ritrovare la Scuderia di Maranello al medesimo livello anche dopo la pausa estiva, con l’augurio che questa non coincida con un peggioramento delle performance, come troppo spesso accaduto nell’ultimo decennio. Se ne riparlerà, però, a tempo debito. Oggi i ferraristi tirano un sospiro di sollievo e si godono il 3° posto di Leclerc. Non sarà un successo, ma come si suole dire “piuttosto che niente, è meglio piuttosto”.
Foto: La Presse