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Formula 1
F1, Ferrari torna seconda forza. Il ruolo è acquisito o il GP d’Austria è stato un episodio?
A Spielberg, Ferrari ha archiviato il miglior Gran Premio della stagione 2023. Charles Leclerc si è attestato alla piazza d’onore, mentre Carlos Sainz ha concluso quarto. Pardon, sesto, dopo la pioggia di penalizzazioni inflitta in serata. Sul traguardo, comunque, il madrileno era passato in una posizione più lusinghiera di quella nella quale è stato classificato.
Un risultato che sancisce come la Scuderia di Maranello si sia indiscutibilmente proposta come seconda forza della competizione austriaca. Non è solo l’esito del GP a certificare tale ruolo, bensì anche le prestazioni cronometriche del Cavallino Rampante. Attenzione però, c’è seconda forza e seconda forza. Perché si può essere antagonisti o sparring partner. Proprio quest’ultima parte è stata quella ricoperta dalle Rosse sulle colline stiriane. D’altronde il monegasco non ha avuto modo di arginare Max Verstappen, mentre lo spagnolo si è arreso a Sergio Perez a dispetto dell’ennesima posizione di partenza oltremodo sfavorevole del messicano.
È comunque un deciso passo avanti rispetto alla Spagna. Non si possono fare raffronti con il Canada, poiché mancano riferimenti. A Montreal Ferrari ha corso con una strategia difensiva a causa del fatto di avere entrambe le proprie vetture qualificatesi a centro griglia. Il fatto è che a Spielberg, in un Gran Premio lineare, la SF-23 ha sovrastato sia Mercedes che Aston Martin.
Questa dinamica fa sorgere un tema di riflessione. Anzi, il tema delle prossime settimane, quello con l’articolo determinativo. Vedere la Scuderia di Maranello davanti alle Frecce Nere e alle verdone diventerà un’abitudine? Il ruolo di seconda forza in campo, ovvero di prima alternativa alla tirannia Red Bull, è acquisito? Oppure quanto visto in Austria è figlio del contesto?
Bisogna prendere atto di come ieri Lando Norris abbia contemporaneamente portato la McLaren a una quota non ancora raggiunta nel 2023. Quando si è mai vista la MCL60 superare nella prestazione pura sia la W14 che la AMR23? Mai. Dunque, se il team di Woking fa meglio delle altre due squadre britanniche è per “solo” in virtù dell’habitat austriaco, o c’è un progresso anche da parte delle monoposto arancio-nere?
Insomma, Ferrari può respirare e rasserenarsi, almeno per qualche giorno. L’Austria ha detto bene. Ora si aspetta il verdetto di Silverstone per capire se non si è trattata di una fluttuazione fisiologica, bensì di una concreta crescita che permetterà di vivere una seconda parte di 2023 migliore della prima.
Foto: La Presse