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F1, Frederic Vasseur: “Stiamo lavorando per migliorare, il gap con Red Bull è minore. Sui rinnovi dei piloti…”

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La stagione della Ferrari sta procedendo con pochi squilli e tante incertezze. La SF-23, come si è visto, è risultata una vettura completamente sbagliata a livello progettuale e, di pari passo, una complicata “gatta da pelare” per i due piloti e, non ultimo, anche per Frederic Vasseur. Il nuovo team principal della scuderia di Maranello ha iniziato il suo lavoro con il Cavallino nelle condizioni più difficili e, mese dopo mese, sta provando a risolvere le maggiori criticità. A due gare dalla sosta estiva, come si può analizzare il percorso in casa Ferrari?

“Stiamo lavorando per migliorare i punti deboli, l’approccio più giusto rispetto a cercare di copiare i rivali. Abbiamo fatto un buon passo avanti dopo l’Australia e un altro dopo Barcellona, anche se ci sono ancora debolezze, specie nelle condizioni estreme. A volte quando introduci un nuovo pacchetto e hai poco tempo per provarlo, fai fatica a capire se hai utilizzato un assetto sbagliato. Magari ti aspettavi di guadagnare un decimo e mezzo e poi ne hai perso uno perché non avevi il set-up corretto. Quindi una volta che introduci un aggiornamento è fondamentale capire in che modo va sfruttato”. (Fonte: Motorsport.com).

A Silverstone si sono segnalati ancora errori a livello strategico tra qualifiche (con gomme intermedie mentre tutti gli altri erano con le slick) e gara. Un neo che il team emiliano proprio non riesce a risolvere? “Abbiamo iniziato con le intermedie, ma siamo passati subito alle slick. Sapevamo che la situazione sarebbe migliorata e non volevamo bruciare un set di gomme soft. Da fuori è facile criticare gli strateghi, ma a volte vengono commessi errori perché è sbagliato il numero di giri che si possono percorrere con le mescole a disposizione. A volte ci viene detto che una certa gomma non può durare più di 15 giri, ma poi se ne coprono di più: se ciò accade non è colpa dello stratega, ma del gommista”.

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Rispetto ad inizio stagione come si può definire il gap con la Red Bull? Maggiore, identico o minore? Fred Vasseur ha le idee chiare, anche riguardo i rivali: “Il gap è minore. È vero però che alle spalle di Max c’è un gruppo di quattro team che sono racchiusi in due decimi, quindi il set-up e le performance dei piloti possono fare una grande differenza, ma anche gli errori fanno parte del gioco. Sicuramente abbiamo pagato un gap. Non è stata solo una questione di performance pura, perché è successo qualcosa che è andato a intaccare la confidenza dei piloti sulla vettura. Quando entri in curva e hai una perdita di carico aerodinamico, determina anche un calo del bilanciamento e, quindi, si inizia ad accusare sottosterzo”.

Il team principal di Maranello entra nel dettaglio dell’analisi della SF-23. “Non abbiamo una stabilità prestazionale: giro dopo giro perdiamo performance dei nostri piloti, perché non hanno mai le stesse condizioni e perdono fiducia nella macchina. Dobbiamo cercare di mettere i piloti più al centro delle nostre priorità. Non sarà il modo più semplice e nemmeno quello più veloce. Sarebbe molto più facile aggiungere carico aerodinamico ovunque. E così accade che da un fine settimana all’altro abbiamo prestazioni molto differenti. Abbiamo buone sensazioni in un GP mentre, nel successivo, può succedere di fare male”.

Un altro aspetto importante riguarda i due piloti. I rinnovi di Charles Leclerc e Carlos Sainz (entrambi in scadenza a fine 2024) appaiono ancora molto lontani all’orizzonte. “Sono stato chiaro ad inizio stagione: ho bisogno di conoscere il team, ci vogliono mesi. I due piloti hanno ancora un contratto di un anno. Non è una questione che non deve essere discussa ora. Ne parleremo sicuramente in futuro, ma non è la prima preoccupazione. La priorità, per tutti, è concentrarsi sul team, soprattutto in questa stagione. Non voglio che ci siano elementi di distrazione”.

Ultima battuta sul fine settimana in arrivo, quello del Gran Premio di Ungheria. Che Ferrari vedremo all’Hungaroring? “Di solito andiamo meglio nelle curve lente e quelle a novanta gradi per cui possiamo sperare in una pole position. Credo che il fattore chiave potrebbe essere il vento. Ma anche Spa potrebbe essere una pista che si sposa bene con le caratteristiche della nostra monoposto”.

Foto: LPS Xavi Bonilla/DPPI

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