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F1, Max Verstappen ha la possibilità di migliorare dopo 60 anni il “record imbattibile” stabilito da Jim Clark?

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Max Verstappen

In questo 2023 Max Verstappen sta assumendo i connotati del tiranno. Nei 10 GP sin qui disputati, ha ottenuto 8 vittorie e 2 secondi posti. Peraltro, in ambo i casi in cui è stato battuto, l’olandese si è dovuto inchinare al compagno di squadra Sergio Perez solo in virtù di circostanze sfavorevoli. Una casella di partenza penalizzante a Jeddah, dovuta a una defaillance tecnica della sua Red Bull in qualificazione, e un infelice tempismo nell’ingresso della safety car a Baku.

Otto affermazioni su dieci possibili. Considerando come rimangano dodici gare, tenendo questo passo Super Max può legittimamente ambire a migliorare il primato, peraltro stabilito solo lo scorso anno, di successi in una singola stagione. Nel 2022, il cannibale della F1 è passato per primo sotto la bandiera a scacchi 15 volte su 22. Siamo, dunque, a metà strada per spingersi ancora più in là.

Alla luce della marcata superiorità dimostrata sinora e dell’indole di chi, in Austria, si è comportato come un satrapo, viene da pensare che Verstappen non voglia lasciare nulla sul piatto. Al riguardo c’è un dato spaventoso da sottolineare. Il neerlandese ha guidato ben 467 dei 610 giri di gara percorsi sinora. Significa essere transitato per primo sul traguardo nel 76,6% delle tornate completate. È una percentuale terrificante, senza precedenti nella storia della F1.

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L’unico ad aver tenuto una proporzione simile è stato Jim Clark nel 1963. Esattamente sessant’anni fa, Mister Smooth completò al comando 506 dei 708 giri dai quali fu composta l’intera stagione, chiudendola trascorrendo in testa il 71,5% della distanza complessiva. Un record apparentemente imbattibile, al quale successivamente si è avvicinato solo Nigel Mansell nel 1992 (67,0%). Altri dominatori incontrastati, come il Michael Schumacher del 2004 o il Lewis Hamilton del 2020 si sono “fermati” rispettivamente al 60,9% e al 59,1%.

Valutando quanto si è visto sinora, è lecito domandarsi se Verstappen sarà in grado di migliorare i numeri dell’iconico scozzese della Lotus. Chiaramente, questo è un primato per certi versi frivolo (conta davvero passare primi sul traguardo solo nel giro finale) e legato a una marea di fattori differenti, compresa l’affidabilità, oggi altissima se rapportata a quella di cui godevano le F1 del 1963. Tuttavia il Super Max del 2023 ha i contorni del dittatore e, alla ricerca di stimoli, potrebbe anche guardare all’aspetto appena descritto.

Il giogo verrà allentato? Ci sarà un minimo di appagamento? Qualcosa, prima o poi, andrà storto anche al padrone del Circus? Oppure la massima categoria automobilistica diventerà sempre più proprietà esclusiva di un solo uomo? Lo scopriremo vivendo, a cominciare dal Gran Premio d’Ungheria in programma domenica.

Foto: La Presse

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