Formula 1

F1, Red Bull si è converita al “Lato oscuro”, gode a recitare la parte della “cattiva”. Ma verrà il giorno della disfatta…

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La mossa effettuata ieri da Max Verstappen, che ha voluto prendersi anche il giro veloce del Gran Premio d’Austria al solo scopo di umiliare gli avversari, ricorda tanto quelle effettuate in MotoGP da Valentino Rossi una ventina d’anni orsono. All’apice del proprio dominio, il Dottore era solito giochicchiare con i rivali, in particolar modo Sete Gibernau, andando poi mortificarli nel momento di chiudere i conti, alzando il ritmo solo a pochi giri dalla fine per dimostrare di quanto margine fosse dotato.

Due modi diversi di essere cannibali, ma anche due approcci differenti all’ambito dei media. Il fuoriclasse di Tavullia aveva il carisma e la faccia tosta per apparire comunque “il buono” o il “simpatico” della situazione. Viceversa, Super Max non ha alcun interesse a recitare questa parte. Anzi, sembra che l’olandese goda nel vestire i panni del villain, ovvero del “cattivo”. Un tiranno sportivamente spietato, consapevole di esserlo e con la volontà di risultare impopolare.

Al riguardo, è impressionante constatare come sia cambiato il profilo di Red Bull. Quando l’azienda austriaca sbarcò in Formula Uno con un proprio team, si pose come “alternativa”, “fresca”, “giovane”, “amichevole”. Insomma, la squadra della porta accanto. Una ventata di colore e di novità rispetto all’inquadrato e ingessato mondo dei top team. Ferrari, McLaren e Renault apparivano strutture militaresche al confronto di un ambito quasi circense.

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Una delle trovate pubblicitarie più riuscite di sempre fu quella di sponsorizzare l’uscita del film “La vendetta dei Sith”. I meccanici vennero vestiti come le Stormtrooper, i soldati dell’Impero galattico. Attorno a un giovanissimo Christian Horner si aggirava un figurante con il costume di Darth Vader, l’antagonista più iconografico nella saga di Star Wars. Sui deviatori di flusso della RB1, comparve ironicamente la scritta “Powered by the Dark Side”, ovvero “spinta dal lato oscuro”.

A diciotto anni di distanza, viene da pensare che quello non fosse solo marketing, bensì un segno del destino. Red Bull è diventata l’equivalente dell’Impero Galattico con Verstappen a interpretare il ruolo di Darth Vader. Altro che “struttura simpatia” come voleva proporsi una volta l’azienda austriaca. Il Drink Team si è davvero convertito al lato oscuro, tramutandosi in una macchina da guerra!

L’impressione è che vincere non basti più. Si vuole stravincere. La stagione perfetta è, chiaramente, l’obiettivo supremo. “Meet the new boss, same as the old boss” è l’ultima frase di “Won’t Get Fooled Again” degli Who, un modo per sottolineare come, una volta raggiunto il potere, è facile farsene corrompere e spesso le rivoluzioni sono tali solo in apparenza. Cambiano giustappunto il colore e il volto di chi spadroneggia. A questo giro verrebbe da parafrasare la strofa in “Meet the new boss, worse than the old boss”.

Attenzione però, perché il successo è transitorio. Oramai si è capito come il 2023 sia destinato all’egemonia assoluta. Prima o poi, tuttavia, la ruota gira. Tutto questo finirà. Non è questione di “se”, bensì di “come” e “quando”. Recitare la parte del “villain” può essere soddisfacente solo se si è intoccabili, ma così facendo ci si inimica una buona fetta di pubblico.

“Verrà un giorno!” dice Padre Cristoforo a Don Rodrigo nei “Promessi Sposi”, scatenando l’ira del signorotto che domina senza opposizioni il lecchese. Difatti, nell’opera manzoniana, il giorno arrivò. Dunque Red Bull e Verstappen dovranno mettere in preventivo che, quando “verrà il giorno” della fine della loro tirannia, non sarà così semplice tornare a essere popolari e ben visti come fino a un paio d’anni fa, quando ebbero un forte supporto da parte del pubblico quale alternativa a Lewis Hamilton e alla Mercedes. Già, “meet the new boss. Same as the old boss”

Foto: La Presse

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