Hockey Pista

Hockey pista, Giulio Cocco: “Agli Europei puntiamo al massimo. Voglio essere un capitano all’altezza del mio ruolo”

Pubblicato

il

La prima avventura da capitano non si scorda mai. A pochi giorni dall’inizio degli Europei 2023 maschili di hockey pista, OA Sport ha intercettato il leader della nazionale italiana Giulio Cocco.

Per lui una prima volta assoluta in questa veste, in una squadra, come quella azzurra, che, nonostante qualche assenza, non vuole cercare alibi, anzi. Alessandro Bertolucci e i suoi puntano al massimo avendo voglia di partire immediatamente forte per far capire a Portogallo, Spagna e Francia di aver velleità da medaglia pesante, pesantissima.

Ecco l’intervista a Giulio Cocco, giocatore classe 1996, che spazia su tutti i possibili temi relativi agli Europei 2023 di hockey su pista.

Giulio, come arriva l’Italia a questi Europei: il gruppo fra infortuni e ricambio generazionale è un po’ cambiato. Cosa vi aspettate?
“Ragioneremo di partita in partita, ma ci aspettiamo tanto, non lo nego. Gli allenamenti e il torneo del GoldenCat in preparazione agli Europei sono andati bene. Ci sono un po’ di assenze e modifiche nel gruppo, ma vogliamo fare bene”.

Il Campionato d’Europa ha una formula particolare: si parte subito fortissimo affrontando immediatamente le favorite. Questa sarà una cosa che darà più motivazione o potrebbe portare qualche difficoltà?
“Affrontare le squadre forti sin da subito ci darà tanta motivazione. Va visto anche in un’ottica più ampia pensando alla seconda fase: ci sarà la possibilità di potersi misurare con gli avversari arrivando al momento clou con tutti gli aggiustamenti necessari”.

Agli ultimi Mondiali, l’Italia ha mostrato un’ottima identità sotto il profilo del gioco. Alcuni elementi sono cambiati o non ci sono: puntate a replicare quello che si è visto in Argentina o sarete più camaleontici?
“Ormai la strada è tracciata. Ci saranno delle assenze, ma non modificheremo il nostro stile di gioco, anzi. Chi è arrivato si è subito adattato in maniera perfetta all’identità della squadra. Puntiamo a fare vedere quello di cui siamo capaci e ad arrivare il più in alto possibile”.

Quanto sarà importante la disciplina a livello arbitrale, intesa come numero di falli, cartellini e tutto il resto: ci state lavorando specificatamente?
“Nell’hockey pista di oggi quello della disciplina è un aspetto che non si può sottovalutare, anche perché le “palle inattive” spesso portano a situazioni pericolose o azioni da gol vere e proprie. Stiamo allenando anche questo aspetto lavorando sia sul campo sia in sala video”.

Essere il capitano in queste manifestazioni che emozione e che carica può darti: stai chiedendo consigli a Leonardo Barozzi?
“Sto chiedendo consigli a Barozzi. Essere il capitano della squadra non sarà facile, ma sono felice che l’allenatore mi abbia investito di questa responsabilità. Spero di esserne all’altezza sia come leader sia come giocatore mettendo a disposizione i miei gol e le mie giocate”.

Foto: Antonio Lopes per WS Europe

Exit mobile version