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Il mercato del Napoli procede a singhiozzo? Quali soluzioni adottare per competere ai vertici

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Salutati Cristiano Giuntoli e Luciano Spalletti, sostituiti rispettivamente con Mauro Meluso e Rudi Garcia, il Napoli e Aurelio De Laurentiis possono ora concentrarsi sul parco giocatori.

L’obiettivo è quello di allestire una rosa in grado di difendere lo storico scudetto conquistato nella passata stagione, ma ancora non è chiara la linea che vorrebbe intraprendere il club campano.

Gli azzurri, al netto della – pesante – cessione di Kim Min-jae al Bayern Monaco e della probabile partenza di Piotr Zielinski, sembra orientato a provare a trattenere i suoi big, a cominciare da Victor Osimhen.

Una politica che porterebbe a ritoccare il meno possibile il gruppo che sarà affidato a Rudi Garcia con interventi marginali, come quello di Davide Faraoni, accostato ai partenopei come vice Giovanni Di Lorenzo.

Si tratterebbe della scelta più semplice nei confronti della piazza, anche se De Laurentiis non è mai sembrato troppo preoccupato di prendere decisioni impopolari.

Il Napoli si trova quindi stretto tra la necessità di trattenere i propri giocatori migliori per accreditarsi come una big anche a livello internazionale e l’avviare una rivoluzione tecnica che potrebbe dare ulteriore slancio.

L’arrivo di nuovi giocatori con la fame e la volontà di dimostrare di essere all’altezza dei predecessori potrebbe essere la soluzione migliore a livello tecnico, ma potrebbe essere visto – nella considerazione delle competitors – come un passo indietro.

Il Napoli potrebbe essere considerata come l’outsider che ha vinto casualmente un campionato e non come un club d’élite.

Per questo, De Laurentiis potrebbe optare per un mercato conservativo, sacrificando i propri giocatori migliori solo in assenza di alternative e cercando sostituti all’altezza che non minino l’equilibrio nello spogliatoio.

Foto: LaPresse

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