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Editoriali
Italia unica nazione sul podio in 5 diversi sport ai Mondiali di nuoto a Fukuoka
Non sarà un Mondiale sfavillante come quello della passata edizione, eppure l’Italia sta confermando una competitività ad ampio raggio senza eguali. Come già accaduto anche a Budapest 2022, siamo l’unica nazione ad aver conquistato almeno un podio in cinque diversi sport acquatici: a Fukuoka (Giappone) gli allori sono arrivati da nuoto, nuoto in acque libere, tuffi, nuoto artistico e pallanuoto. Nessuno come l’Italia. Gli unici ad avvicinarsi sono stati gli Stati Uniti, fermatisi a quota quattro: nuoto, nuoto in acque libere, nuoto artistico e tuffi.
Per l’en plein (sei su sei) sono mancati i tuffi dalle grandi altezze, ma in quel settore le velleità di medaglia erano oggettivamente prossime allo zero, anche considerando l’assenza del veterano Alessandro De Rose che fu bronzo iridato in questa specialità nell’ormai lontano 2017.
La Nazionale italiana sta vivendo un’annata di transizione nel nuoto dopo aver spinto al massimo in un 2022 intensissimo con Mondiali e, soprattutto, Europei in casa. Pensare di ripetere i 5 ori in vasca in gare olimpiche era un’utopia, ma è indubbio che alcuni valori siano cambiati rispetto a 12 mesi fa. Nella stagione preolimpica, come di consueto, l’asticella si è alzata notevolmente e, ad oggi, l’unico italiano che sembra in grado di puntare ad un oro olimpico a Parigi 2024 è Thomas Ceccon nei 100 dorso. Lo scenario potrebbe comunque mutare nuovamente, magari riportando in auge per un titolo i Nicolò Martinenghi, Gregorio Paltrinieri e, perché no, magari anche Benedetta Pilato. Quel che preoccupa maggiormente è la carenza di ricambi del settore femminile, dove la sola Simona Quadarella è stata in grado di giocarsi (e vincere) una medaglia in questi Mondiali.
Nel nuoto di fondo, senza girarci attorno, l’obiettivo era il pass olimpico, traguardo (per ora) sfumato sia per gli uomini sia per le donne. Il valore di Paltrinieri e Domenico Acerenza non si discute, per il carpigiano proprio la 10 km potrebbe rivelarsi la carta migliore da giocarsi ai Giochi tra un anno. E chissà che nella mischia non possa venire nuovamente gettata una Arianna Bridi che potrebbe stupire.
Senza l’infortunato Giorgi Minisini, non era affatto scontato per l’Italia salire sul podio nel nuoto artistico. Invece sono maturati due storici ed inattesi argenti nel duo tecnico (Linda Cerruti-Lucrezia Ruggiero) e nel tecnico a squadre (Linda Cerruti, Marta Iacoacci, Sofia Mastroianni, Enrica Piccoli, Lucrezia Ruggiero, Isotta Sportelli, Giulia Vernice, Francesca Zunino). La rivoluzione regolamentare ha certamente agevolato la compagine tricolore: l’obiettivo diventa ora quello di stabilizzarsi ai massimi livelli ed evitare quegli alti e bassi che hanno caratterizzato l’evento iridato.
Nei tuffi l’Italia non è una potenza, eppure sa farsi valere su buoni livelli. Non abbiamo più l’eleganza e la classe di Tania Cagnotto, eppure il bronzo inatteso di Elena Bertocchi e Chiara Pellacani vale tantissimo, perché ottenuto in una gara olimpica (il trampolino 3 metri sincro). Terza piazza anche per Pellacani e Matteo Santoro nel trampolino 3 metri sincro misto (non olimpico), con il classe 2006 che rappresenta la più grande speranza azzurra in vista del prossimo quadriennio verso Los Angeles 2024.
Infine la pallanuoto. Alla vigilia del torneo sarebbe stato impensabile che il Setterosa tornasse a casa con una medaglia ed il Settebello rimanesse a bocca asciutta. Gli uomini partivano infatti in prima fila con la Spagna per vincere il Mondiale: l’atto conclusivo vedrà invece di fronte a sorpresa Grecia-Ungheria. Per quanto riguarda le ragazze, la speranza di salire sul podio c’era, ma sembrava essere sfumata già nel girone eliminatorio: la sconfitta contro la Grecia ha infatti posto le azzurre al cospetto degli Stati Uniti ai quarti di finale. Sembrava una sfida impossibile, eppure la selezione tricolore ha capovolto il pronostico, perdendo poi la semifinale con l’Olanda per una questione di dettagli, per poi prendersi un meritato bronzo nella finalina contro l’Australia. Nella pallanuoto per il momento i pass olimpici sono rimandati, ma la sensazione è che possano arrivare entrambi nel 2024 tra gli Europei che si svolgeranno a gennaio o i Mondiali a febbraio.
Foto: Lapresse