Nuoto artistico

Nuoto artistico, l’Italia del rinnovamento e senza Minisini con due medaglie mondiali all’attivo!

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Il nuoto artistico ha salutato Fukuoka, sede dei Mondiali 2023, e l’appuntamento è per il mese di febbraio quando sarà di scena l’altra rassegna iridata di Doha che metterà in palio i pass olimpici. L’Italia è uscita dall’acqua della Marine Messe Hall A con due medaglie mondiali all’attivo: due argenti nelle routine tecniche del duo e della squadra.

Una competizione molto particolare, decisamente alterata dal nuovo sistema di punteggio. Una rivoluzione regolamentare per la danza in vasca con i famigerati base mark a colpire come fossero una mannaia atlete e team per imperfezioni più o meno importanti.

La necessità di mettere insieme obbligatori, ibridi e una parte acrobatica ha portato a riscontri a sorpresa. Da questo punto di vista è piaciuto lo spirito con cui l’Italia ha affrontato la competizione. La formazione guidata da Patrizia Giallombardo ha scelto la via del cambiamento drastico: in primis il coinvolgimento di tante atlete giovani e in secondo luogo la ricerca di routine molto difficili da attuare.

Gradi di difficoltà alti per puntare al meglio possibile, ma con pesanti controindicazioni a volte dettati appunto dai base mark. Tuttavia, il Bel Paese può sorridere perché l’avvicinamento non è stato dei migliori: l’infortunio al ginocchio di Giorgio Minisini ha privato la nostra squadra del suo punto di riferimento. Non vi sono dubbi che con il Golden Boy il contributo in termini di medaglie sarebbe stato superiore, considerando anche la presenza del solo maschile (libero e tecnico) nel programma di Fukuoka.

Di conseguenza, gli spunti sono più positivi che negativi, tenendo conto che la selezione tricolore avrà modo di affinare i propri esercizi in vista dell’appuntamento di Doha e di lanciare il guanto di sfida al mondo.

Foto: LaPresse

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