Nuoto
Nuoto, De Tullio: “È stato un Mondiale iniziato male e finito peggio”. Di Cola: “Ci stiamo avvicinando ai migliori”
Buona prova complessiva dell’Italia nella finale della staffetta 4×200 stile libero ai Mondiali 2023 di nuoto. Nella piscina del Marine Messe Hall A di Fukuoka (Giappone), il quartetto azzurro formato da Marco De Tullio, Filippo Megli, Matteo Ciampi e Stefano Di Cola inizia male con De Tullio sottotono, ma poi reagisce e chiude con un interessante quinto posto in 7:03.95. Qui di seguito le parole post gara dei quattro staffettisti italiani davanti ai microfoni di Rai 2.
Marco De Tulio: “Non so veramente cosa dire. È stato un Mondiale iniziato male e finito peggio. Dicono che si impari dagli errori e speriamo che sia così perché qui ne ho fatti tanti. Mi dispiace tanto per questa staffetta. Ora cerco di guardare avanti. È finita la stagione, adesso mi riposo e poi dovrò allenarmi ancora meglio”.
Filippo Megli: “Sono felicissimo perché volevo andare forte e oggi ci sono riuscito. Quest’anno non sono riuscito a esprimermi nella gara singola e quindi volevo mettere tutto me stesso in questa staffetta. Ho lavorato bene, sapevo di poter valere un tempo buono. Volevo andare sotto l’1:45.00 e ci sono riuscito. Comunque ci tengo a dire che come squadra siamo unitissimi e anche se uno di noi magari non è in condizione sappiamo che valiamo molto meno e quindi facciamo gruppo e ci sosteniamo a vicenda”.
Matteo Ciampi: “Forse sono passato un po’ troppo aggressivo, ma vedevo l’australiano accanto a me e ho provato a stargli ai piedi. Sono contento, sicuramente questa è stata la mia miglior gara in vasca lunga in questi ultimi due anni. Le sensazioni non erano ottimali, stamattina ero un po’ demoralizzato, ma ora sono contento di me e di tutti noi. Abbiamo migliorato il nostro tempo di 3” rispetto all’anno scorso”.
Stefano Di Cola: “Siamo veramente molto vicini ai migliori. Il prossimo anno lavoreremo al massimo per cercare di scalare più posizioni possibili. Peccato per oggi, dopo stamattina pensavo di nuotare un po’ meno, ma non era una frazione facile e quindi va bene così”.
Foto: LaPresse