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Nuoto di fondo, Stefano Rubaudo: “L’ambizione è di ottenere quattro carte olimpiche a Fukuoka”

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Comincerà domani alle 01.00 italiane (08.00 locali) l’avventura della Nazionale italiana di nuoto di fondo nei Mondiali 2023 a Fukuoka. Nelle acque libere del Seaside Momochi Beach Park, la selezione del Bel Paese vuole confermarsi riferimento della specialità, ma soprattutto andarsi a prendere le carte olimpiche in palio, sulla base del piazzamento nelle 10 km in programma.

Come da regolamento, i primi tre della classifica generale della gara maschile e femminile staccheranno il biglietto per i Giochi di Parigi 2024. Altre 13 quote vi saranno nella rassegna iridata di Doha, nell’insolito slot temporale dal 2 al 18 febbraio. Domani si inizierà con la 10 km femminile, mentre domenica saranno al via gli uomini. Il Bel Paese punterà le proprie fiches su Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi tra le donne e sul duo Gregorio Paltrinieri-Domenico Acerenza tra gli uomini, che l’anno passato si esaltarono prendendosi l’oro e l’argento nel lago Balaton (Ungheria).

A commentare il tutto è stato il coordinatore della squadra italiana, Stefano Rubaudo: “Il campo gara dopo i primi rilevamenti risulta simile a quello olimpico di Tokyo con acqua calda, intorno a 26 gradi, e mare abbastanza calmo e con poca onda. I ragazzi sono tutti carichi; abbiamo svolto un buon avvicinamento recuperando tutti e la condizione generale è buona. Ora bisogna solo entrare in acqua e mettere a frutto il lavoro svolto“, ha dichiarato Rubaudo.

Abbiamo deciso di differenziare per gruppi l’avvicinamento. I ragazzi seguiti dal tecnico Antonelli si sono preparati al centro olimpico di Nagano in altura, un luogo isolato e fresco in mezzo al verde, dove era possibile concentrarsi al massimo. Il gruppo di Pistelli e Lombardi invece ha deciso di venire direttamente qui nuotando in una piscina dell’Università di Fukuoka“, la sottolineatura del coordinatore della squadra italiana.

Rubaudo ha poi parlato delle caratteristiche del campo gara: “Il percorso è un quadrato con quattro boe, che potrà esser modulato in relazione alle esigenze delle gare in programma. Il percorso è facile con 1600 metri divisi in quattro boe. Questo vuol dire che si è sempre ben visibili e il contatto con gli altri atleti è difficile perderlo. Per i nuotatori meno esperti il lato più scoperto in mare potrebbe trarre in inganno e far perdere punti di riferimento. La visibilità in acqua è invece nulla, ovvero non si vede la mano di quello davanti, quindi bisognerà stare attenti a quello che succede fuori piuttosto che dentro“.

In conclusione, una valutazione sulla squadra: “Al maschile abbiamo due dei cinque nuotatori più forti del circuito, ma gli altri tre sono fortissimi. Abbiamo la fortuna che la Francia ha escluso Marc Antoine Olivier, uno dei favoriti, per motivi disciplinari. Anche al femminile possiamo dire la nostra; certo, il massimo sarebbe portare a casa quattro qualificazioni olimpiche che vorrebbe dire quattro medaglie. Un peccato che non si disputerà la 25 km che avrebbe avuto tra i protagonisti il nostro Dario Verani campione in carica e Barbara Pozzobon, quarta un anno fa. Poi ci sarà la staffetta, dove puntiamo a confermare i podi delle ultime due edizioni“.

Foto: LaPresse

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