Nuoto
Nuoto, Gregorio Paltrinieri: condizione in crescita da sfruttare nelle gare in vasca
E’ stato un Mondiale in crescendo quello di Gregorio Paltrinieri nelle acque libere. Spento, quasi spaesato nei 10 km, il campione azzurro ha fatto in tempo a ritrovarsi e a portare a casa la doppia medaglia nella 5 km di argento e nella staffetta d’oro, rimettendo, assieme ai compagni, in carreggiata una spedizione azzurra che stava prendendo una brutta piega dopo i primi due giorni di gara.
I molteplici problemi fisici che hanno tormentato Paltrinieri nei mesi di avvicinamento al Mondiale hanno probabilmente condizionato anche mentalmente la sua prima gara, che era anche la più importante in acque libere. Una volta scrollatosi di dosso le paure, Paltrinieri è tornato ad essere lo stesso guerriero di sempre e il nuotatore vincente che ha costruito una carriera fantastica.
L’attesa per le gare in piscina c’è per due motivi: capire se il modenese ha definitivamente smaltito i problemi fisici e vedere all’opera un lotto di atleti di altissimo spessore che cercheranno di rendere la vita molto complicata all’azzurro. A differenza di quasi tutte le altre stagioni, Paltrinieri arriva all’appuntamento iridato in piscina senza un grande tempo ottenuto nei primi sei mesi dell’anno. L’azzurro non ha preparato Riccione e non era presente al Sette Colli per preparare la gare in acque libere.
Guardando anche cosa è capitato nelle gare in acque libere, l’avversario numero uno è il tedesco Florian Wellbrock, brillantissimo vincitore delle due competizioni individuali. Staccarlo sul passo non è semplice, lo sprint è una caratteristica che non appartiene all’azzurro che dunque dovrà inventare qualche numero sia negli 800 che nei 1500. Il trio dei grandi protagonisti si completa con l’ucraino Mikhaylo Romanchuk che finora non ha brillato (si è ritirato dalla 5 km in acque aperte) ma che ha le qualità e ormai anche l’esperienza per farsi trovare pronto al momento giusto e per lui al momento la piscina è sempre e comunque focale.
Ad inserirsi nella lotta per le medaglie del mezzofondo, oltre ai magnifici tre che si sono spartiti tanti podi negli ultimi anni, c’è il doppio campione olimpico, lo statunitense Bobby Finke, micidiale in volata e capace di alzare l’asticella anche sul ritmo e c’è anche l’irlandese Daniel Wiffen, miglior tempo mondiale stagionale, capace di crescere esponenzialmente nelle ultime due stagioni e avversario sempre più credibile dei big della specialità.
Foto Lapresse