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Nuoto, Italia a bocca asciutta a Fukuoka: Paltrinieri ottavo negli 800 sl, Martinenghi 5° nei 50 rana

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Gregorio Paltrinieri

Calato il sipario sulla quarta giornata dei Mondiali 2023 di nuoto in vasca lunga. Nella Marine Messe Fukuoka Hall A, gli spunti non sono mancati e i risultati degni di nota sono sicuramente da analizzare per quello che rappresentano negli equilibri del contesto internazionale in questa pratica.

L’inizio del ciclo di gare è stato raggelante per i colori azzurri. La prestazione di Gregorio Paltrinieri nella Finale degli 800 stile, da spettatore non pagante, era qualcosa che non ci si aspettava in queste proporzioni. Mai in gara il carpigiano e ultimo con il crono di 7:53.68, affossato dalle fatiche delle acque libere e da una condizione tutt’altro che perfetta. L’oro è andato al tunisino Ahmed Hafnaoui in 7:37.00 a precedere l’australiano Samuel Short (7.37.76, record oceanico) e il campione olimpico, Bobby Finke (7:38.67, record americano). Una gara dal livello stellare, visti i crono dell’irlandese Daniel Wiffen (4° in 7:39.19, record europeo) e del tedesco Lukas Märtens (5° in 7:39.48).

L’aurea negativa per i colori azzurri si è protratta in questo day-4. Se parliamo della Finale dei 200 stile libero donne, il riferimento è “indiretto” dal momento che l’australiana Mollie O’Callaghan ha vinto l’oro con il nuovo record del mondo di 1:52.85, migliorando quindi il primato storico (del 2009 a Roma) di Federica Pellegrini (1:52.98). Strepitosa la prestazione dell’australiana che, dopo un passaggio in gestione a metà gara (55.94), si è scatenata con un secondo 100 da 56.91. Davvero impressionante. A completare il podio, l’altra australiana (campionessa olimpica) Ariarne Titmus (1:53.01) e la canadese Summer McIntosh (1:53.65, autrice del record mondiale giovanile).

Disastro per Alessandro Miressi nelle semifinali dei 100 stile libero. Il piemontese, dopo aver fatto vedere grandi cose in staffetta con il tempo di 47.54, si era candidato a un ruolo di primo piano nella prova individuale. In maniera inattesa, l’azzurro si è smarrito nel penultimo atto: buona prima vasca in 22.78 e poi crollo nella seconda (25.39) per un tempo sopra i 48″ da 48.21 (13° nell’overall). Si è confermato il britannico Matthew Richards che, dopo aver vinto l’oro nei 200 sl, ha l’intenzione di far sua anche la gara regina con il suo 47.45. Venderà cara la pelle però l’australiano Kyle Chalmers (2° in 47.52), mentre il rumeno David Popovici (entrato in Finale con il quinto tempo in 47.66) non pare essere nelle condizioni per difendere il suo titolo del 2022.

Nelle semifinali dei 50 dorso donne senza azzurre, Regan Smith ha firmato il record americano di 27.10, ottenendo un crono immediatamente davanti all’australiana Kaylee McKeown (27.26) e il confronto, dopo i 100 dorso, proseguirà domani. Nei 200 delfino uomini è arrivato il secondo centro in questi Mondiali per il francese Leon Marchand, capace di nuotare la terza prestazione all-time (1:52.43). A completare il podio troviamo il polacco Krzysztof Chmielewski (1:53.62) e il giapponese Tomoru Honda (1:53.66).

La giornata dai tratti foschi per il Bel Paese è stata confermata dalla mancata medaglia di Nicolò Martinenghi nei 50 rana, in cui ha toccato la piastra in 26.84 (5°). Una controprestazione chiara per Tete, anche per la forma non scintillante notata in questa sede. Bis d’oro per il cinese Qin Haiyang (26.29) a precedere l’americano Nic Fink (26.59), oro iridato nel 2022, e l’altro cinese Sun Jiajun (26.79).

Nelle semifinali dei 200 farfalla donne la campionessa d’Europa junior Lana Pudar ha messo in mostra le sue qualità, siglando il miglior riferimento di 2:06.60, ma l’americana Regan Smith (2:06.83) e la canadese Summer McIntosh (2:06.85) sono lì e domani regaleranno spettacolo.

Il cerchio negativo per il Bel Paese si è chiuso con l’esclusione di Alberto Razzetti dalla Finale dei 200 misti (nono). Poco fortunato l’azzurro, avendo nuotato un crono vicino al suo record italiano di 1:57.13 (1:57.39) e sarebbe servito proprio il limite nazionale per staccare il biglietto per l’atto conclusivo, visto l’ottavo tempo dell’americano Shane Casas (1:57.23). Una prova in cui Marchand, nonostante le fatiche dell’atto conclusivo dei 200 delfino, è stato il migliore in 1:56.34, candidandosi al terzo oro personale della sua rassegna.

L’ultima gara del programma ha rappresentato un po’ uno spaccato di questa rassegna con la Cina oro nella Finale della 4×100 misti mista in 3:38.57 davanti all’Australia (3:39.03). Sul terzo gradino del podio sono saliti gli USA (3:40.19).

Foto: Mattia Ferru / Swim4Life Magazine

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