Nuoto
Nuoto, le pagelle dei Mondiali di oggi: Ceccon esalta, Miressi fa ben sperare, Razzetti e Martinenghi non brillano
PAGELLE MONDIALI NUOTO 2023 OGGI
Domenica 23 luglio
E’ arrivata nella 4×100 stile la medaglia tanto attesa ma tutt’altro che scontata al termine di questa stagione così controversa per la velocità maschile. E’ stata una gara spettacolare come tutte quelle viste oggi in un Mondiale che segnerà un momento storico del nuoto mondiale. L’Italia, un anno dopo Budapest e Roma, a un anno da Parigi, c’è. Thomas Ceccon ha conquistato la finale dei 50 farfalla e domani proverà ad aprire il gas al massimo e prendersi una medaglia, Nicolò Martinenghi non del tutto convincente è in finale nei 100 rana e domani proverà a dare l’assalto al podio con il cinese Qin che sembra fuori portata al momento. Le delusioni del pomeriggio: Alberto Razzetti solo settimo senza migliorarsi e con un dorso che non piò portare da nessuna parte a livello mondiale nei 400 misti, Federico Poggio fuori per un centesimo, ma lontano dai suoi migliori tempi, nei 100 rana e Sara Franceschi squalificata ma con un tempo che valeva la finale nei 200 misti. Poteva andare meglio, diciamolo chiaramente.
THOMAS CECCON 8.5 Affronta due turni dei 50 farfalla con il pensiero già alla 4×100 stile libero e, nonostante questo, entra in finale senza patemi. Quando può aprire il gas lo fa andando a far segnare il miglior tempo lanciato di sempre e costringendo un fuoriclasse come Chalmers a dare tutto per portare a casa la vittoria che completa la giornata perfetta degli australiani. Doveva essere l’uomo dei Campionati per l’Italia e la sua avventura è iniziata molto bene.
NICOLO’ MARTINENGHI 6 L’obiettivo minimo era la finale e la finale è arrivata ma non è Martinenghi dello scorso anno, inutile illudersi. Proverà a fare qualcosa dall’alto della sua classe, che è tanta, ma già due gare nello stesso giorno, nuotate ad alto livello, presentano un conto salato ed il rischio di restare fuori dai primi otto è stato concreto. Domani è un altro giorno.
FEDERICO POGGIO 5 Doveva centrare la finale iridata secondo i suoi piani e la finale non è arrivata per un centesimo. Sfortuna? No, perché il tempo da far segnare per entrare tra i primi otto era alla sua portata e, dando un’occhiata ai tempi fatti segnare oggi, la sua miglior versione avrebbe potuto anche puntare ad una medaglia. Peccato, perché al mattino ha destato una buona impressione, ma al pomeriggio non è riuscito a ripetersi.
MANUEL FRIGO 8 Si conferma uomo delle staffette! Raccoglie il testimone da uno scatenato Miressi e si tiene alle spalle Australia e Stati Uniti con un lanciato sotto i 48″. Quando gareggia in staffetta si trasforma. Bravissimo!
ALESSANDRO MIRESSI 8 Passi tutta una stagione ad inseguire un certo crono e poi lo fai segnare proprio nel momento decisivo. E’ prerogativa dei campioni e lui lo è perché non scende dal podio delle grandi manifestazioni internazionali da tanto tempo nella specialità più trafficata e prestigiosa. E adesso, con la medaglia al collo, si può divertire con le gare individuali.
LORENZO ZAZZERI 8 La medaglia più bella. Sei mesi fa era fermo in attesa di un verdetto sanitario, oggi è sul podio mondiale come un anno fa. Del contrattempo avrebbe fatto volentieri a meno, ma queste cose servono per assaporare meglio i successi e stavolta il gusto è doppio, forse triplo. Non era il tempo che voleva, ma poco conta, va benissimo.
SARA FRANCESCHI 6 Il suo lo fa. In condizioni normali si sarebbe presa un posto in finale, ma il VAR le toglie questa soddisfazione, causando una squalifica che brucia tantissimo. Peccato, ma si può rifare, la condizione c’è.
ALBERTO RAZZETTI 6.5 Centra l’obiettivo minimo, entrare in finale della gara di cui è campione d’Europa, ma poi in finale non riesce a dare il meglio di sé ed in parte è un film già visto. Il problema è sempre quello: una frazione a dorso che lo costringe ad una rimonta dispendiosa e spesso impossibile. Contro i fenomeni rientrare è improponibile ed il settimo posto con un crono lontano dal suo migliore non può soddisfarlo
MARCO DE TULLIO 4 Aveva la possibilità di centrare la terza finale iridata consecutiva, arrivata da una stagione tutto sommato tranquilla, aveva anche una scia importante come quella dell’australiano Short da inseguire, ma ha fallito l’obiettivo con un tempo lontano anni luce dal personale. Un’involuzione preoccupante dopo un 2022 da protagonista.
MATTEO CIAMPI 4.5 Resta in gara per 100 metri, poi si spegne progressivamente, crollando nel finale come troppo spesso gli sta capitando. Tanto da rivedere nella preparazione e nella gestione di questa gara per il romano.
ILARIA BIANCHI 5 Non riesce ad ottenere il suo miglior tempo stagionale, che sarebbe servito per andare a prendersi la qualificazione per la semifinale. Bastava davvero poco meno per l’emiliana, che non riesce a festeggiare la sua settima partecipazione iridata.
PIERO CODIA 4 Pasticcia non poco nell’ingresso in acqua. Una situazione che non si addice ad un super esperto come lui. Tempo lontanissimo dai primi, qualificazione compromessa e tanto fastidio per una gara venuta male.
CHIARA TARANTINO 5.5 Resta lontana dal personale nella frazione di lancio e forse quei due decimi che mancano all’Italia sono da cercare proprio in quel 54”9 che la tiene a distanza dalle rivali.
COSTANZA COCCONCELLI 7 Si mette all’inseguimento delle prime tre e riduce il gap nei primi 50, salvo poi perdere qualcosa nel finale, anche per il ritorno di una campionessa come Haughey. Fa segnare il suo miglior tempo lanciato.
EMMA VIRGINIA MENICUCCI 6 Porta a casa la sufficienza, ma non riesce a migliorare il suo tempo lanciato, anche se distribuisce bene le energie e nel finale sembra avere qualcosa in più delle rivali.
SOFIA MORINI 7 Si mette a caccia delle rivali, riesce a limare qualche centimetro, ma le prime tre sono troppo distanti. Anche per lei il miglior crono di sempre lanciato, ma non basta per trascinare le azzurre in finale.
Foto: LaPresse