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Nuoto, Thomas Ceccon d’argento amaro nei 100 dorso, Quadarella in piazza d’onore nei 1500 sl

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Calato il sipario sulla terza giornata dei Mondiali di nuoto in vasca lunga a Fukuoka (Giappone). La Marine Messe è stata l’occasione per l’Italia di aggiornare il medagliere e di portarlo a 1 oro e 4 argenti, limitatamente a quanto si visto tra le corsie.

Nei 1500 stile libero donne Simona Quadarella ha conquistato un secondo posto ricco di significati dal momento che era da quattro anni che non saliva sul podio di questa specialità, ricordando l’oro a Gwangju, con Katie Ledecky assente per un virus. Il 15:43.31 è stato il miglior riscontro dell’ultimo quadriennio e la ripaga anche di tante amarezze, non distante dal 15:40.89 (record italiano), tempo con cui si impose proprio in Corea del Sud. La vittoria è andata all’infinita Ledecky che ha ottenuto il 15 metallo pregiato della sua carriera a livello individuale nei Mondiali, pareggiando il conto con Michael Phelps. Nuotando il terzo tempo più veloce della storia, l’americana si è imposta in 15:26.27, mentre il bronzo è andato alla cinese Li Bingjie (15:45.71).

L’altro argento di giornata per l’Italia ha un po’ i crismi della delusione ed è quello di Thomas Ceccon, oro e primatista mondiale l’anno scorso a Budapest. Una considerazione che dà la dimensione di quel che sia il nuotatore nostrano. Una Finale imperfetta per lui, fin dalla partenza e con una prima vasca nuotata in 25.50, rispetto al 25.27 della semifinale e poi l’arrivo lungo in 52.27 è costato l’oro in favore dell’americano Ryan Murphy, bravo a cogliere la chance e a strappare lo scettro a Thomas (52.22). Sul gradino più basso si è classificato l’altro statunitense Hunter Armstrong (52.58), mentre solo quarto il cinese Xu Jiayu (52.64). Per Ceccon è comunque la sesta medaglia mondiale in carriera a 22 anni. Nella medesima distanza al femminile è arrivata l’affermazione dell’australiana Kaylee McKeown con il record dei campionati di 57.53 davanti all’americana Regan Smith (57.78) e all’altra statunitense Katharine Berkoff (58.25).

Il programma si è aperto con una sorpresa. Sì, perché il rumeno David Popovici, campione del mondo l’anno scorso nei 100 e nei 200 sl, è finito fuori dal podio nella prova delle quattro vasche. Son mancati gli ultimi 50 metri al rumeno, dopo un passaggio veloce in 50.18 a metà gara. Bravissimi i britannici Matthew Richards (1:44.30) e Tom Dean (1:44.32) a prendersi l’oro e l’argento mondiale, mentre il bronzo è andato al coreano Hwang Sunwoo (1:44.42).

Nelle semifinali dei 50 rana dell’ingiocabile cinese Qin Haiyang (26.20, nuovo record asiatico), Nicolò Martinenghi ha fatto il suo, entrando in finale con il secondo tempo di 26.74, a precedere nell’overall l’altro cinese Sun Jiajun (26.78), il tedesco Lucas Matzerath (26.89) e il brasiliano Joao Gomes Junior (26.90). Deludente la prestazione di Simone Cerasuolo, primo degli esclusi con il tempo di 27.07, decisamente distante dai suoi massimi livelli.

Nelle semifinali dei 200 delfino i centesimi hanno continuato a non sorridere all’Italia, visto il nono posto di Alberto Razzetti (1:55.00) a 3 centesimi dall’ultimo crono utile. E’ mancata l’ultima vasca al “Razzo”, autore di una gara coraggiosa. Davanti a tutti l’americano Carson Foster (1:53.85), con il francese Leon Marchand (1:54.21) subito dietro.

Semifinali dei 200 stile libero donne appassionanti e il confronto tra l’australiana Ariarne Titmus (1:54.65) e la canadese Summer McIntosh (1:54.67) a tenere banco, ma attenzione anche all’altra australiana Mollie O’Callaghan (1:54.91). A chiudere il cerchio è arrivato il titolo mondiale per Rūta Meilutytė, che non vinceva l’oro nei 100 rana da 10 anni (Barcellona 2013). Spaventosa la prova di Ruta, con il passaggio ai 50 meti da 29.78 e una chiusura da 1:04.62. A completare il podio la sudafricana Tatjana Schoenmaker (1:05.84) e l’americana Lydia Jacoby (1:05.94). Quarta Lilly King in 1:06.02.

Foto: LaPresse

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