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Nuoto, Thomas Ceccon: passa per Fukuoka la strada per la leggenda

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Thomas Ceccon

A lui non piace guardare troppo avanti ma è inutile girarci attorno: Thomas Ceccon può diventare l’italiano più vincente di sempre nel nuoto. Età, qualità, versatilità ne fanno un potenziale protagonista assoluto del prossimo quinquennio che porta da Parigi a Los Angeles: in quali gare e contro quali avversari lo deciderà assieme al suo tecnico Alberto Burlina, abbiamo imparato a fidarci.

Quello di Fukuoka sarà più o meno lo stesso Thomas Ceccon di Budapest o di Roma, nelle scelte e si spera nelle performance. La marcia di avvicinamento alla competizione iridata ha messo in mostra un Ceccon brillante, bello da vedere e molto efficace in acqua, mai sopra le righe, eppure capace di ottenere tempi di altissimo spessore nelle sue gare di riferimento.

A Fukuoka si presenta da campione in carica e primatista mondiale nei 100 dorso, è il favorito numero uno, è l’uomo da battere e a lui, apparentemente, tutto questo non pesa. Lui che trova sempre un difetto a se stesso quando vince o trova un modo per sorridere quando perde, lui che sta lentamente diventando un campione globale,m di quelli che le Nazionali di riferimento invidiano all’Italia.

Le carte da giocare a livello individuale in Giappone comprendono anche il 50 farfalla: il quarto posto di Budapest, con giallo finale, gli è rimasto sullo stomaco e Thomas Ceccon in stagione ha mostrato che la farfalla è nelle sue corde molto più di quanto si possa pensare e poi c’è il 50 dorso che lui sa affrontare con la giusta leggerezza e che ancora una volta gli potrebbe riservare qualche soddisfazione.

Il Thomas Ceccon che più è piaciuto nelle ultime due stagioni è l’uomo squadra, quello capace di lanciare o di far cambiare marcia alle due staffette di cui è protagonista, la 4×100 stile libero e la 4×100 mista. A Roma ha lanciato un messaggio ai compagni di una e dell’altra: “fate i compiti a casa che io sono pronto a portarvi in alto” Qualcuno l’ha presa male, qualcuno ha capito che con uno come lui in squadra non esiste il secondo posto: si lotta sempre per vincere e spesso ci si riesce.

Foto Lapresse

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