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Pagelle Mondiali nuoto di oggi: Deplano unica luce, Panziera non pervenuta, 4×200 sl solida, ma non da medaglia

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Filippo Megli

PAGELLE MONDIALI NUOTO 2023 OGGI

Venerdì 28 luglio

Una giornata meno buia di altre, la sesta ai Mondiali di Fukuoka ma ancora con tante controprestazioni per la squadra azzurra che comunque ha conquistato tre finali, un quinto posto e si è rivista su buoni livelli. Bene ma con qualche rimpianto la 4×200 stile libero, quinta al mondo, bene Leonardo Deplano in finale con il sesto tempo nei 50 stile libero, bene Simona Quadarella che domani sarà in finale negli 800 stile libero. Meno bene Margherita Panziera, che non si è presentata al meglio a Fukuoa ed ha fallito la terza finale iridata consecutive nei 200 dorso. In mattinata la delusione forte era arrivata dai 100 farfalla con l’uscita di scena immediata di Burdisso e Codia mentre poco da eccepire sulla prova di Zazzeri, non al meglio, nei 50 stile.

LEONARDO DEPLANO 8: Una semifinale da urlo per regalarsi un sogno. Il velocista toscano passa dall’argento europeo alla finale mondiale a ribadire di essere fra i grandissimi dei 50 stile libero. Chirurgico in batteria, arrembante in semifinale dove cede qualcosa solo nel finale ad Alexy e Proud, due grandi protagonisti del Mondiale. Domani ci proverà con il vantaggio di non aver nulla da perdere, con le sue tre respirazioni, con la consapevolezza che a Fukuoka le sorprese non mancano mai.

MARCO DE TULLIO 5: Irriconoscibile, sia in batteria che soprattutto in semifinale, anche rispetto alla prova individuale sui 200 stile che aveva lasciato molto ben sperare. Forse l’Italia non sarebbe comunque andata a medaglia (ma sarebbe stato bello vedere un Di Cola più vicino all’australiano in ultima frazione). I rimpianti non mancano: Mondiale da dimenticare in fretta.

FILIPPO MEGLI 8: Da Gwangju a Fukuoka il passo non è breve. Gliene sono capitate di tutti i colori negli ultimi tre anni ma ha le spalle larghe lo specialista dei 200. Ha attraversato momenti difficili ma deve essere di esempio per tanti altri azzurri che magari il periodo complicato lo stanno attraversando ora. Se si hanno qualità, volontà e determinazione prima o poi le soddisfazioni arrivano. Atleta ritrovato e il bello probabilmente deve ancora venire.

MATTEO CIAMPI 7: Guerriero, come al solito. Riporta l’Italia in alto dopo la grande frazione di Megli e lotta con il coltello fra i denti anche nel finaloe quando soffre il passaggio un po’ sopra le righe. Non molla e questo quinto posto porta anche la sua firma.

STEFANO DI COLA 7.5: Ingaggia un duello bellissimo con Marchand, l’uomo dei campionati, lo perde di pochissimo ma si mette alle spalle una brutta prova individuale sigillando il quinto posto che riporta la squadra azzurra fra le big della staffetta lunga.

FEDERICO BURDISSO 5: Va bene il processo di trasformazione ma qualche risultato prima o poi dovrà pure arrivare. Per il secondo anno consecutivo, il bronzo mondiale dei 200 farfalla non raccoglie nulla a livello individuale e naufraga costantemente fin dalle batterie. Più che trasformazione, al momento è involuzione e pure preoccupante, anche in prospettiva staffetta.

PIERO CODIA 5: Una buona prima parte di gara, un ritorno di basso livello lo relegano lontano dalla zona qualificazione in batteria. Bene per il resto della stagione, male a Fukuoka il farfallista friulano.

LORENZO ZAZZERI 6: Esce di scena subito nella sua gara. Non può essere in condizione per quello che ha avuto e sta perdendo progressivamente brillantezza. La classe non basta a nascondere le magagne.

SIMONA QUADARELLA 7: Non ha bisogno di strafare per conquistare un posto in finale in un 800 che si preannuncia combattutissimo. Si piazza in sica a Pallister e sa bene che arriverà tra le prime otto. Un passaggio del suo Mondiale che vuole chiudere alla grande.

MARGHERITA PANZIERA 5: Le attenuanti non mancano. E’ stata una stagione difficile, costellata di problemi fisici come lei stessa ha raccontato ma l’impennata d’orgoglio che si attendeva anche lei non c’è stata. Carriera sempre più spezzata in due: sei ori europei e tante prestazioni al di sotto delle attese ai Mondialio ai Giochi Olimpici. Il modo per invertire la tendenza c’è ancora.

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