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Perché Pogacar è arrivato 3° ma ha esultato al traguardo? Non è un errore…

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Il primo successo del Tour de France 2023 è della UAE Team Emirates, ma non dell’atteso Tadej Pogacar. A vestire la maglia gialla inaugurale della Grande Boucle è il suo luogotenente designato, Adam Yates, grazie ad una grande azione con il fratello Simon (Jayco-AlUla) per poi distanziarlo sul muro finale. Poco dietro, a 11”, il gruppo dei migliori, regolato proprio dal fenomeno sloveno.

Che, appena ha tagliato il traguardo, ha alzato le braccia al cielo come se avesse vinto la frazione, andando immediatamente ad abbracciare Adam Yates. Una svista da parte sua, che credeva di aver messo immediatamente le mani sulla prima maglia gialla? Potrebbe anche essere, ma una svista del genere non pare essere parte dell’animo del cannibale col sorriso.

La motivazione più semplice è quella del successo del compagno di squadra, il primo della carriera in un Grand Tour a trentuno anni da compiere. E da bravo compagno di squadra, prima che di capitano, ha mostrato gioia per la vittoria di tutta la UAE Team Emirates, facendo capire di non pensare solo alla gloria personale.

Ma in fondo, può esultare anche per la propria persona. Il terzo posto gli vale immediatamente quattro secondi di abbuono in classifica generale, soprattutto su Jonas Vingegaard, il suo rivale più accreditato il successo a Parigi. E quelle braccia alzate possono essere anche per la gioia di sentirsi bene, con il colpo di pedale giusto: non scontato dopo la frattura dello scafoide alla Liegi-Bastogne-Liegi di poco più di due mesi fa. Una prova che gli regala fiducia per i prossimi 20 giorni di Tour de France, che si preannuncia emozionante.

Foto: LaPresse

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