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Ciclismo
Pogacar vs Vingegaard come Poulidor vs Anquetil? Il Puy de Dôme ha rispettato le aspettative?
Si conclude un’intensissima prima settimana del Tour de France 2023: una Grande Boucle spettacolare, ricca di emozioni con le tappe pirenaiche, le tappe nei Paesi Baschi e che si è conclusa con la storica salita del Puy de Dôme che è tornata nel programma della grande corsa a tappe francese dopo ben 35 anni di assenza. La durissima scalata del Massiccio Centrale Francese preannunciava grande show, show che c’è stato fino a un certo punto.
Una salita che ha visto vincere tantissimi campionissimi: Italia che si è imposta nel 1952 con Fausto Coppi e nel 1967 con Felice Gimondi, ma questa ascesa è entrata nell’epica per lo scontro nel 1964 tra il nonno di Mathieu Van der Poel, Raymond Pouildor, e Jacques Anquetil. Anquetil, già quattro volte vincitore del Tour, è in grande difficoltà, ma Poupou attende troppo, parte solo dopo l’ultimo chilometro e perderà quella Grande Boucle per appena 14 secondi, nonostante la spinta della folla che lo amava più del connazionale più vincente.
L’organizzazione ha riproposto questa salita “spezzagambe” in questa edizione nel tentativo di riproporre un duello storico come quello tra Poulidor e Anquetil, ma stavolta tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. I due sono stati più attendisti del solito, l’attacco dello sloveno è arrivato a due chilometri dalla conclusione e non è stato decisivo: probabilmente le pendenze troppo dure non hanno aiutato a creare gap più ampi e selezione maggiore tra i due protagonisti.
Sia chiaro, non ci si può certamente lamentare per lo spettacolo offerto da questo Tour in questa prima settimana, ma questa della domenica era la tappa sulla carta più tosta di questo primo segmento della Grande Boucle e ci sono stati meno fuochi d’artificio del solito. Forse perché è arrivata troppo presto, forse se fosse stata posta questa frazione in una delle ultime giornate la selezione sarebbe stata ancora superiore: fatto sta che Pogacar e Vingegaard continuano a giocarsi la maglia gialla sul filo dei secondi e la risoluzione dei conti arriverà molto vicino a Parigi.
Foto: Lapresse