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Rugby, Mondiali Under 20: Italia, dal sogno semifinali al baratro della retrocessione

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Manca ancora una giornata alla conclusione della Coppa del Mondo juniores di rugby e per l’Italia quella che molti speravano sarebbe stata un’edizione storica rischia di trasformarsi nel peggiore degli incubi. Dal sogno della vigilia di conquistare le semifinali, infatti, i 3 ko subiti in 4 partite hanno portato gli azzurri di Brunello a giocarsi tutto venerdì contro il Giappone. Chi vince è salvo, chi perde retrocede.

L’exploit contro il Sudafrica, infatti, è rimasto tale. Un exploit preceduto dalla sconfitta con l’Argentina e seguito prima dal ko contro la Georgia e nella semifinale per il nono posto dalla sconfitta con le Fiji per 41-26. “Contro i fijiani abbiamo subito mentalmente per quasi tutti gli 80 minuti, sentendoli molto anche dal punto di vista fisico. Soprattutto nel primo tempo abbiamo sbagliato troppi placcaggi sull’uno contro uno, e questo ci ha costretto ad inseguire il risultato fin da subito” le parole di Massimo Brunello dopo la partita.

Non solo, perché come ha ribadito il ct azzurro questo Mondiale rischia di far perdere “una credibilità guadagnata con fatica in questi anni che vogliamo tenerci stretta” e per farlo “dobbiamo assolutamente recuperare la fiducia in noi stessi, nei punti forti del nostro gioco”. Ma cosa è mancato, quindi, all’Italia? La risposta, al di là delle insicurezze, si chiama principalmente la trequarti.

Se la mischia ha retto, se il pack è stato decisivo contro il Sudafrica, a mancare sono state le marcature pesanti degli uomini arretrati, ma come ha sottolineato anche Brunello soprattutto un gioco al piede intelligente e funzionale. Troppi palloni regalati agli avversari per contrattacchi che hanno fatto male, troppa paura di muovere il pallone e troppa indisciplina sono costate care. Ora con il Giappone non si può più sbagliare. O la generazione che doveva far rinascere il rugby azzurro rischia di essere quella che lo ha retrocesso.

Foto: World Rugby via Getty Images

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