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Scherma, Dario Chiadò: “Non si è sprecato nulla. Bisogna ragionare su quattro atleti, la riserva non è una riserva”

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Dario Chiadò

Tocca ancora al CT Dario Chiadò esprimersi nei riguardi di giorni che stanno rivelandosi importanti per l’Italia ai Mondiali di scherma. Il suo è però un punto che va a focalizzarsi su aspetti non sempre perfettamente compresi di preparazione e di come si ragiona in termini di squadra.

Così Chiadò a OA Sport: “Sono stati veramente perfetti. Noi cerchiamo di programmare tutto, studiare gli avversari. Poi non è detto che tutto riesca sempre al meglio. Questo assalto, arrivato dopo una giornata complicata, è stato un esempio di lucidità, determinazione, concretezza. Non si è sprecato nulla, altrimenti non si batterebbe la Francia con un punteggio del genere“.

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Il ruolo del quarto (o della quarta) lo spiega così: “La riserva nella scherma non è una riserva. Il regolamento olimpico un po’ lo costringe, ma noi durante l’anno lavoriamo sempre su un gruppo di quattro o più, perché può succedere di tutto tra infortuni e momenti di non forma. Poi ricordiamo che questo è veramente un lavoro di squadra. Vismara è sempre stato protagonista, oggi Cimini stava tirando meglio e con la Francia aveva ottimi precedenti. Bisogna ragionare su quattro atleti, non su 3+1 che aspetta“.

E sul passaggio da Coppa del Mondo a Europei a Mondiali: “Siamo abituati a fare tante gare. Ho già usato questa definizione, ma la scherma non è una scienza esatta. Uno può essere al meglio, ma in alcune giornate possono accadere alcune cose. Una squadra ostica, un assalto sbagliato che possono far cambiare l’andamento delle cose. E’ successo ad Istanbul, ma non per questo uno deve distogliere l’attenzione dal percorso che stiamo facendo. Oggi ci siamo riusciti“.

Foto: Bizzi / Federscherma

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