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Scherma, Italia padrona dei Mondiali: fioretto e spada eccellenti, ma la sciabola è in crisi (e rischia Parigi)
I Mondiali di Milano sono andati in archivio ed è tempo di bilanci per una scherma azzurra che si è confermata nuovamente al vertice. L’Italia ha vinto il medagliere della rassegna iridata, riuscendo a conquistare quattro titoli e salendo altre sei volte sul podio. Le dieci medaglie non sono un record, che è stato solamente sfiorato, visto che a Catania 2011 e a Il Cairo 1938 erano state undici.
La regina dei Mondiali è stata Alice Volpi, che è riuscita a mettersi al collo due medaglie d’oro. La toscana si è presa la copertina, ma ancora una volta il fioretto femminile azzurro ha dimostrato di non avere rivali al mondo. Una tripletta strepitosa nell’individuale e poi anche il successo nella prova a squadre. Non solo Volpi, ma anche una ritrovata Arianna Errigo, il futuro di Martina Favaretto e la solidità di Francesca Palumbo, salita in pedana per l’ultimo assalto contro Thibus, forse il più difficile e complicato della sua carriera.
Restando sempre in tema di fioretto, c’è il titolo individuale di Tommaso Marini, sempre più icona della scherma italiana dentro e fuori la pedana. Il marchigiano si è preso la rivincita della sconfitta in finale della passata edizione, andando a conquistare un oro davvero scintillante. A Il Cairo lo scorso anno, però, era arrivato il titolo nella prova a squadre ed invece i fiorettisti azzurri si sono fatti sorprendere da Hong Kong nei quarti in una gara ricchissima di sorprese, visto che anche Stati Uniti e Francia sono rimasti giù dal podio.
L’impresa di questi Mondiali, però, è quella di quattro ragazzi con una spada in mano. Un capolavoro atteso trent’anni, una vittoria memorabile in casa contro la fortissima Francia, completamente spazzata via. Sembrava impossibile solo qualche mese fa dopo il nono posto nella prima tappa di Coppa del Mondo valevole come qualifica olimpica ed invece ecco che Davide Di Veroli, Federico Vismara, Andrea Santarelli e Gabriele Cimini sono riusciti dove forse nemmeno loro potevano immaginare. Di Veroli si è anche messo al collo un argento individuale in un 2023 che ha visto la definitiva consacrazione di un talento cristallino della nostra scherma.
Dagli uomini alle donne, dove è mancata davvero solo la vittoria a completare un Mondiale comunque da protagoniste. Prima l’argento di Alberta Santuccio ed il bronzo di Mara Navarria, poi ancora un altro argento con la squadra in una finale amara contro la Polonia. Purtroppo nell’ultimo assalto Rossella Fiamingo è andata un po’ in difficoltà e non è riuscita a completare l’opera come invece aveva fatto in semifinale con la Svizzera, dove la siciliana era stata decisiva per la vittoria. Un Mondiale un po’ sfortunato per Fiamingo, visto che ha mancato il podio individuale per una sola stoccata, ma ci sarà un’Olimpiade per potersi riscattare prontamente.
La sciabola è sicuramente la nota dolente di questi Mondiali per l’Italia. Unica arma che non ha dato medaglie agli azzurri e non ha nemmeno raggiunto una semifinale. Tra gli uomini i tanti infortuni e problemi fisici di questa stagione hanno sicuramente influito sul risultato finale, con Samele e compagni che sono stati sconfitti nei quarti dalla Francia e poi hanno concluso sesti. Una menzione la merita comunque Michele Gallo, che è arrivato ad una sola stoccata dal prendersi la medaglia nella prova individuale, sicuramente un buon segnale per il futuro.
Una situazione di totale emergenza, invece, in campo femminile. Uno scivolone davvero pesante quello delle azzurre, uscite agli ottavi per opera dell’Ucraina di Olga Kharlan con un decimo posto finale molto preoccupante. Per volare a Parigi servirà ottenere dei grandi risultati nelle prossime tappe di Coppa del Mondo, unendo anche qualche aiuto dalle Nazioni che ci stanno davanti. Il rischio di avere cinque squadre in Francia c’è.
FOTO: Bizzi/Federscherma