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Tennis, AAA: cercasi avversario per Alcaraz. O il record di Slam di Djokovic è in pericolo…

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Carlos Alcaraz

L’inizio di una nuova era? La risposta è affermativa. Nella Finale di Wimbledon quel che è un passaggio di consegne si è tramutato in realtà. La sfida generazionale tra Carlos Alcaraz (n.1 del mondo) e Novak Djokovic (n.2 del ranking) ha sancito la fine del regno del serbo sull’erba di Church Road e l’inizio di quello dell’iberico che, dopo aver vinto il Queen’s, è andato a prendersi il titolo dei Championships, realizzando una doppietta che non si verificava dal 2013 con Andy Murray.

Era stato proprio lo scozzese l’ultimo a battere Nole sul Centrale. Sì, 10 anni fa, una vita, ma Carlitos ha messo in mostra un tennis e una personalità fuori dal comune per un ragazzo di 20 anni. Un repertorio di colpi infinito, ma anche uno “strumento tra le orecchie” speciale perché il talento tennistico, senza essere ben supportato dalla forza mentale, è effimero.

Alcaraz ha tutto e il suo essere n.1 non è casuale, incamerando in giovane età il secondo Slam e diventando il terzo vincitore più giovane della storia di Wimbledon, alle spalle di Boris Becker e di Björn Borg. La domanda però che ci si pone è la seguente:

QUALE SARÀ L’AVVERSARIO DI ALCARAZ IN FUTURO?

In questo momento dare una risposta non è possibile in quanto non ci sono certezze e, nei fatti, lo spagnolo è tra i giovani quello più talentuoso e più pronto. In definitiva, è il più forte. Solo Djokovic, per quanto fatto vedere nel 2023, si è dimostrato un rivale all’altezza, ma il serbo ha 36 anni e questa rivalità è un qualcosa di transitorio e non di duraturo. Del resto, il balcanico ha saputo raggiungere i suoi 23 Slam, dovendo lottare e accrescere il suo gioco perché davanti aveva due “mostri sacri” come Roger Federer e Rafael Nadal. Spinto dalla voglia di battere costoro, è cresciuto in maniera esponenziale e raggiunto i traguardi che conosciamo.

Con Alcaraz, ora come ora, la situazione è diversa perché nell’immediatezza nessuno sembra essere un ostacolo alla sua altezza. Jannik Sinner e Holger Rune? Indubbiamente, l’altoatesino ha dimostrato di essere un avversario molto complicato per lo spagnolo, come le tre vittorie nei sei match disputati a livello ATP certificano. Tuttavia, Sinner ha palesato delle criticità contro altri avversari che invece per Carlitos non rappresentano un problema, come ad esempio Daniil Medvedev contro cui il nostro portacolori non ha mai vinto. Vedremo se Jannik saprà fare come Djokovic e elevare il proprio livello.

Per quanto riguarda il danese, il suo è ancora un processo di evoluzione tecnica e fisica, ma il suo modo di intendere il tennis a tutto campo potrebbe portarlo a essere un rivale qualificato, ma anche qui i punti interrogativi non mancano. In sostanza, Alcaraz rischia di essere il dominatore di questa era del tennis mondiale e anche il record di vittorie Slam potrebbe essere in pericolo. Ovviamente, tutto andrà parametrato all’integrità fisica, visto che qualche problema Carlitos l’ha palesato, ma questi discorsi erano stati fatti in passato anche con Nadal e sappiamo poi cosa abbia fatto il maiorchino. Non resta che attendere.

Foto: LaPresse

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