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Tennis, per Novak Djokovic è cominciata una missione. Vincere Wimbledon 2023 propedeutico a tagliare traguardi impensabili

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Novak Djokovic

Dopo quanto avvenuto un mese fa al Roland Garros, non dovrebbero già esserci più dubbi in merito al fatto che Novak Djokovic possa essere considerato il più grande tennista di tutti i tempi. Non tanto per il fatto di essere diventato l’uomo con più Slam vinti in assoluto, bensì per il modo in cui è arrivato il suo terzo trionfo parigino, ovvero annichilendo Carlos Alcaraz in semifinale e gestendo senza patemi Casper Ruud in finale. Un’impressionante dimostrazione di forza, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni.

Il serbo ormai non conosce più limiti. Al riguardo, battendo l’argentino Pedro Cachìn, il fenomeno di Belgrado ha ieri cominciato una campagna che, nell’arco di un anno, potrebbe ammutolire qualsiasi irriducibile detrattore. Nei prossimi dodici mesi, Nole avrà modo di raggiungere una serie di traguardi senza precedenti nella storia del tennis, iniziando proprio dal Wimbledon corrente.

Conquistarlo, significherebbe diventare in solitudine il giocatore più vincente nell’Era Open senza distinzioni di sesso (Serena Williams si è “fermata” a 23). Contemporaneamente, nella graduatoria all-times appariglierebbe Margaret Smith-Court a quota 24 majors (seppur, nel caso dell’australiana, non tutti arrivati nel contesto dei tornei aperti a chiunque). Inoltre, stringere fra le mani The Gentlemen’s Singles Trophy il prossimo 16 luglio vorrebbe dire varcare una soglia che porterebbe Djokovic di fronte a una doppia opportunità verosimilmente irripetibile.

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Innanzitutto si presenterebbe allo Us Open 2023 per realizzare il Grande Slam, guadagnandosi una nuova possibilità di riuscirci dopo aver ceduto in finale a Daniil Medvedev nel 2021. Vincere tutti e quattro i major nello stesso anno è impresa già compiuta anche fra i professionisti. Però, quando Rod Laver la completò nel 1969, non si giocava su tre superfici differenti.

Inoltre, in una visione a più ampio respiro, imporsi in questo Wimbledon tramuterebbe l’edizione 2024 nell’occasione di diventare il primo uomo a vincere per 6 volte consecutive lo stesso Slam nell’Era Open. Björn Borg (Wimbledon 1976-1980), Roger Federer (Wimbledon 2003-2007 e Us Open 2004-2008), Rafael Nadal (Roland Garros 2010-2014) hanno tutti calato il pokerissimo. Nessuno di loro, però, è andato oltre.

Ovviamente, ulteriori trionfi Slam porterebbero in dote a Djokovic altri primati unici di longevità, anzianità e assoluti. Insomma, si stanno aprendo tante porte di scrivere pagine di storia mai lette. Forse neppure mai immaginate. Ecco perché ieri è cominciata una missione.

Da qui al luglio 2024 Nole potrà ribadire anche ai più duri d’orecchie di essere il GOAT, per quanto la cosa gli possa interessare. Soprattutto, potrebbe alzare l’asticella a una quota verosimilmente irraggiungibile nei secoli dei secoli. Ci sono tante incognite, a cominciare dal fisico, comunque quello di un uomo più vicino ai 40 anni di quanto non lo sia ai 30, con tutti gli annessi e i connessi del caso.

Peraltro non mancheranno gli avversari pronti ad affrontarlo con il coltello tra i denti. Chi dovesse fermarlo, entrerebbe automaticamente negli annali. A latere, c’è da scommettere che Alcaraz vorrà fortemente riscattarsi dopo il crollo nella semifinale parigina. Scopriremo solo vivendo l’esito della missione di cui sopra.

Dopodiché, in appendice al suddetto arco temporale di un anno, a Parigi potrebbe finanche arrivare quell’oro olimpico sempre mancato e al quale il serbo tiene particolarmente. Se così fosse, ci troveremmo di fronte a una parabola perfetta, mai più replicabile. Il proverbiale non plus ultra sportivo.

Foto: La Presse

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