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Tour de France 2023, David Gaudu punta ancora al podio: “Andremo più all’attacco”

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Due corse in una al Tour de France. Da una parte Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard che si giocano la maglia gialla ed il successo finale a Parigi, dall’altra invece… tutti gli altri esseri umani, che provano a giocarsi un posticino sul podio. Al momento ad esporsi come maggiori candidati sono Jai Hindley della Bora-Hansgrohe ed il giovane Carlos Rodriguez della Ineos-Grenadiers, con buona pace di David Gaudu.

La grande speranza francese della Groupama-FDJ è stata una delle grandi delusioni della prima settimana di Grande Boucle. Sia a Cauterets-Cambasque che sul Puy De Dome Gaudu non è riuscito a tenere le ruote dei migliori in salita, accumulando un ritardo già discretamente importante. Al momento è difatti ottavo, a 6’01” dalla maglia gialla di Vingegaard e soprattutto a 3’21” dalla terza piazza occupata da Hindley.

Durante il giorno di riposo a Clermont-Ferrand, Gaudu è stato intervistato da L’Equipe: “La prima settimana è difficile da gestire, ho iniziato bene a Bilbao, sul Marie Blanque ero avanti e a Cauterets mi è mancato poco per tenere la ruota dei migliori. Stavo bene sul Puy De Dome, ma non è andata come ci aspettavamo. L’obiettivo di partenza è alto, ma non potevo arrivare al Tour e dire che mi sarei accontentato del quarto posto. Voglio migliorare e questo processo passa anche dal prefiggersi obiettivi ambiziosi“.

Lo scalatore transalpino promette dunque battaglia: “Ho perso un po’ di tempo, ma voglio lottare ancora per la generale. Non voglio escludere la possibilità di ottenere un grande piazzamento, d’ora in poi saremo più offensivi. Non vedo l’ora di arrivare sulle Alpi, la Grand Colombier si addice di più alle mie caratteristiche rispetto al Puy De Dome“.

Gaudu promette dunque una condotta di gara all’arrembaggio, per provare a scalare nuovamente la classifica. Magari rimarranno degli attacchi estemporanei e dedicati solo a quel terzo gradino del podio, ma magari qualche fuoco d’artificio in più può ripercuotersi anche per la lotta alla prima piazza.

Foto: LaPresse

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