Ciclismo

Tour de France, Giulio Ciccone può vincere la maglia a pois? All’Italia manca dal 1992

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La quindicesima tappa del Tour de France, quella che da Les Gets portava sulle pendici del Monte Bianco, ha visto Giulio Ciccone andare in fuga, accumulare punti sui GPM e diventare la nuova maglia a pois. L’abruzzese ha dunque ormai scoperto tutte le carte e dichiarato il proprio desiderio di guidare la prestigiosa classifica fino a Parigi.

Al momento Giulio Ciccone guida la classifica dei GPM con 58 punti, ex-aequo con Neilson Powless (qui la spiegazione del perché l’italiano è davanti). La classifica prosegue con Jonas Vingegaard a quota 54, seguito da Tadej Pogacar a quota 48 e da Wout van Aert a 47. Più lontani tutti gli altri, con un gap di 15 punti tra il belga e Felix Gall, sesto.

La domanda a questo punto è: Giulio Ciccone può vincere la maglia a pois? La risposta è sì, anche se ovviamente non sarà facile. L’obiettivo dell’abruzzese, già vincitore della classifica degli scalatori al Giro d’Italia del 2019, è dunque quello di riportare in Italia un successo che manca da ormai 31 anni. L’ultimo a riuscirci fu infatti Claudio Chiappucci, che ci riuscì nel 1991 e nel 1992.

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Da qui al traguardo di Parigi le salite saranno ancora tante, così come tanti saranno i punti ancora da assegnare sui GPM. In particolare il massimo bottino che ancora un corridore può accumulare è di 113 punti. Appare evidente dunque come la corsa sia ancora molto lunga e che è presto per fare qualsiasi previsione.

Detto questo, Ciccone è apparso in forma e deciso nonché nettamente superiore a Neilson Powless, attaccante di natura e corridore dalla grande costanza di risultati, ma certo meno scalatore dell’italiano. Gli avversari più temibili saranno quindi Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. Se i due decideranno di dare poco spazio alle fughe e passando dunque in testa sui GPM più preziosi (sempre posti nel finale di tappa), potrebbe esserci poco spazio per altri concorrenti. L’obiettivo di Ciccone dovrà dunque essere quello di centrare le fughe giuste nei giorni giusti e mettere quanto più fieno in cascina possibile.

Foto: LaPresse

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