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Ciclismo
Tour de France, Giulio Ciccone si gioca tutto: caccia alla maglia a pois, 6 GPM nella tappa dei Vosgi
Siamo arrivati alla resa dei conti del Tour de France. Non per la maglia gialla, che sembra salda sulle spalle di Jonas Vingegaard e, senza clamorose crisi, vincerà la sua seconda Grande Boucle consecutiva. E nemmeno per la maglia bianca e quella verde, addosso a Tadej Pogacar e Jasper Philipsen, ma per quella a pois, quella degli scalatori, indossata da Giulio Ciccone.
L’abruzzese della Lidl-Trek ha visto crescere la sua condizione, guadagnando molti punti nelle ultime sei tappe, entrando puntualmente nelle fughe di giornata e transitando per primo sulle salite, fino ad issarsi al primo posto della speciale classifica. A due tappe dal termine del Tour, Giulio ha 88 punti, 6 su Felix Gall (AG2R-Citroen), trionfante a Courchevel, e sette su Vingegaard.
Domani però potrebbe avvenire il ribaltone. Sono sei i Gran Premi della Montagna da affrontare fino al traguardo, con 37 punti a disposizione. Le prime tre salite, il Ballon d’Alsace, il Col de la Croix de Moinats e il Col de Grosse Pierre, sono tutte di seconda categoria (5 punti al primo, 3, 2 ed 1) . A seguire c’è il Col de la Schlucht, di terza categoria e con due punti al primo ed uno al secondo, e a chiudere il Petit Ballon ed il Col di Platzerwasel, di prima categoria. Qui i punti vanno ai primi sei, rispettivamente 10, 8, 6, 4, 2 ed 1.
Tenendo conto anche del punticino a disposizione anche nell’ultima frazione, rimangono in lizza per la storica maglia a pois i tre già citati e Neilson Powless (EF Education-Easypost) che sembra però aver terminato le energie da più di qualche giorno. La prima mossa per Ciccone per provare a difendere la maglia è entrare nella fuga di giornata, possibilmente numerosa, per potersi così giocare il transito su ogni GPM. Passare per primo sulle prime quattro ascese metterebbe l’azzurro al sicuro da un ritorno di Jonas Vingegaard nelle ultime due salite, che da sole danno 20 punti.
Ma bisognerà stare attenti anche, se non soprattutto, a Felix Gall. L’austriaco è ottavo nella classifica generale, ma vanta comunque un ritardo abbastanza accentuato dalla gialla, di 16’11” da Vingegaard e di 6’26” sul terzo posto di Adam Yates. L‘uomo della AG2R Citroen potrebbe dunque entrare in fuga in maniera abbastanza agevole e mettere i bastoni tra le ruote a Ciccone. Questo costringerebbe l’azzurro a dover resistere più dei primi quattro GPM e a dover fare la corsa almeno fino alla penultima salita per mettere al sicuro la propria maglia. Passando per primo sui primi cinque GPM, l’azzurro sarebbe infatti irragiungibile per chiunque. Quel che è certo è che l’uomo della Lidl-Trek dovrà impostare la propria corsa in modalità offensiva, per riportare in Italia una maglia che manca da Claudio Chiappucci nel 1992.
Foto: LaPresse