Ciclismo

Tour de France, tornano le montagne con il Massiccio Centrale. Nuovo scontro diretto tra Pogacar e Vingegaard sul temibile Puy de Dome

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Quante emozioni in questi primi otto giorni di Tour de France 2023. La lotta per la maglia gialla si è infiammata immediatamente con Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, i due duellanti designati, che non hanno lesinato attacchi frontali per mettere subito le mani sulla maglia gialla. Domani ci sarà la frazione conclusiva di questa prima settimana della Grande Boucle, con portata finale il Puy De Dome, che torna in menu dopo ben trentacinque anni.

Ma prima, non attendetevi una tappa banale. Parecchi i saliscendi che metteranno fatica nelle gambe del gruppo con Cote de Felletin (2,1 km al 5,2%), Cote de Pontcharraud (1,8 km al 4,6%) e Cote de Pontaumur (3,3 km al 5,3%) a fare da antipasto. Poi sarà discesa, con gli ultimi 13,3 chilometri sulla leggendaria ascesa.

Una salita che in passato ha visto vittorie di grandi campioni. Se dovessimo stilare un albo d’oro ci sono nomi elevatissimi come quelli di Fausto Coppi e Felice Gimondi, Federico Bahamontes e Luis Ocana, Joop Zoetemelk e Lucien Van Impe, fino a Johnny Weltz, ultimo vincitore nell’ormai lontano 1988.

Un’assenza dolorosa, durata fino allo scorso ottobre, quando nella presentazione del Tour venne annunciato il ritorno della storica salita con la notizia accolta con fragorosi applausi, proclamando la vittoria finale di Christian Prudhomme che sin dal suo insediamento al Tour avrebbe voluto riportare la corsa sul Vulcano.

Si partirà dal versante di Clermont Ferrand, con una scalata suddivisa in tre parti. I primi cinque chilometri rimangono sempre tra il 6 ed il 7%, per poi vivere un tratto di falsopiano fino all’ottavo chilometro. Le pendenze tornano a farsi cattive subito dopo, prima un chilometro al 6,6% e poi gli ultimi 4000 metri, con accesso vietato al pubblico, che rimangono costantemente sul 12%: nessuna curva vera e propria, un lungo rettilineo che potrebbe davvero creare danni.

Sembra inevitabile che domani sarà un altro gioco a due tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. Entrambi vorranno scrivere il proprio nome sull’illustre traguardo, e al momento non è chiaro dove possa pendere la bilancia. Il danese ha una squadra fenomenale alle spalle, che farà sicuramente l’andatura per fiaccare gli avversari e portare il proprio capitano a concretizzare il loro lavoro con uno dei suoi scatti brucianti. Ma a Cauterets-Cambasque lo sloveno potrebbe aver capito di non dover essere per forza lui a dover accendere la corsa con la sua esuberanza e la voglia di attaccare in ogni modo; a venirgli incontro anche il suo ritardo, di soli 25”, che non lo costringe a dover interpretare la corsa da vero e proprio Rambo ma con un po’ di ragionevolezza in più. In una salita del genere anche gli ultimi metri possono creare un margine importante tra i due contendenti alla maglia gialla. Pronti a sfidarsi e a duellare per la gioia di tutti gli appassionati. E non sarà l’ultima volta, nemmeno in questo Tour.

Foto: LaPresse

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