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Tuffi, Mondiali 2023: doppietta cinese dal metro femminile. Pellacani conclude al sesto posto

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Chiara Pellacani

Come da pronostico la Cina piazza la sua prima doppietta ai Mondiali di tuffi a Fukuoka. Lin Shan si è messa al collo la medaglia d’oro dal metro femminile, precedendo la connazionale Li Yajie. Bronzo per la messicana Aranza Vazquez Montano, che ha superato proprio all’ultimo tuffo la canadese Pamela Ware. Sesto posto per Chiara Pellacani, mentre Elena Bertocchi è dodicesima, complice anche uno zero nel quarto tuffo.

Lin Shan non ha avuto davvero rivali, chiudendo con il punteggio complessivo di 318.60. Una gara eccezionale quella della cinese, dove spiccano i 67.60 punti con il doppio e mezzo avanti carpiato e i 68.90 con l’uno e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo. Nulla ha potuto Li Yajie, staccata di oltre 12 punti dalla compagna di squadra, chiudendo al secondo posto con 306.35.

Clamorosa la battaglia per la medaglia di bronzo, che si è decisa all’ultimo tuffo. A salire sul gradino più basso del podio è stata Aranza Vazquez Montano grazie ad un doppio e mezzo rovesciato raggruppato da 67.50, che le ha permesso di concludere a 285.05, battendo di pochissimo la canadese Pamela Ware (284.40). Eccezionale il quinto posto dell’egiziana Maha Eissa con 264.55 punti.

Dietro alla tuffatrice africana si è piazzata Chiara Pellacani, sesta con 260.85. Qualche rimpianto c’è per la romana, in particolare per l’errore sull’uno e mezzo rovesciato carpiato, con il quale ha ottenuto solo 42 punti. Pellacani si è comunque riscattata, ottenendone ben 58 con l’uno e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo.

Purtroppo ultima, al dodicesimo posto, Elena Bertocchi (215.10), ma sulla gara della lombarda pesa ovviamente lo zero ottenuto nel quarto tuffo. Bertocchi ha sbagliato il balzello iniziale e non è poi riuscita a fermarsi, finendo in acqua senza ovviamente realizzare il tuffo. Un vero peccato, perché comunque l’azzurra avrebbe potuto tranquillamente lottare per un piazzamento tra le prime cinque.

Foto: LaPresse

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