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Wimbledon 2023: Carlos Alcaraz chiude la carriera di Jeremy Chardy e va al secondo turno

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Fin troppo facile il primo turno per Carlos Alcaraz. Il murciano, che entra a Wimbledon da numero 1 del mondo, approfitta del fatto di essere programmato su uno dei due campi (il No. 1 Court) che hanno il tetto retrattile. Mentre la pioggia infuria su Wimbledon, lui supera per 6-0 6-2 7-5 il francese Jeremy Chardy, ponendo di fatto fine alla carriera del transalpino, entrato con il ranking protetto e proveniente da un’infinita sequenza di infortuni che lo hanno fermato per tutto il 2022 e che hanno di fatto reso i quarti alle Olimpiadi di Tokyo l’ultimo suo grande risultato.

Che Chardy, un torneo vinto in carriera nel 2009 a Stoccarda (si giocava ancora sul rosso) sul rumeno Victor Hanescu, altre due finali ATP e i quarti agli Australian Open 2013 (vinse l’ottavo su Andreas Seppi), sia in fase ormai dimessa lo si vede fin da subito. Il primo set di fatto non si gioca se non altro perché il transalpino non ha niente dal servizio, che anzi lo danneggia più che altro, con sette doppi falli di cui tre consecutivi nel quinto game. Alcaraz non deve fare sostanzialmente nulla di particolare per il 6-0.

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Anche il secondo parziale ha poca storia, benché stavolta qualcosina di Chardy inizi a vedersi una volta chiuso il parziale di otto giochi consecutivi da parte dello spagnolo. Non che cambi particolarmente la sostanza (un 6-2), ma almeno è l’inizio di un confronto diverso. E questo lo si vede soprattutto nel terzo set, in cui finalmente si ha della lotta vera, tant’è che il francese prima salva due palle break e poi ne ha a sua volta quattro, riuscendo a sfruttare l’ultima con una poderosa risposta di dritto tirata da molto lontano che finisce sulla riga e sorprende Alcaraz. Il murciano, però, trova subito il controbreak e, sul 5-5, accelera ancora per strappare la battuta al suo avversario a 15 e infine vincere in un’ora e 53 minuti.

Non esaltanti i numeri di prime in campo per il classe 2003 (61%-65%), ma decisamente migliore il rapporto con i punti vinti con la prima (84%-57%). Tutti questi numeri, però, al pari di un 37-14 contro 14-36 in fatto di vincenti ed errori gratuiti, per Chardy hanno molto meno senso che per Alcaraz. Del resto, il francese viaggerà ora per nuovi capitoli della sua vita.

Foto: LaPresse

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