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Wimbledon 2023, Novak Djokovic evita la sospensione

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E sono trentuno in fila per Novak Djokovic. Il serbo è agli ottavi di finale di Wimbledon, battendo per la ventunesima volta in carriera Stan Wawrinka con il punteggio di 6-3 6-1 7-6: primi due set a passeggio per il sette volte trionfatore dello Slam sui prati, per poi sudare nel terzo e rischiare la sospensione. Con una buona dose di freddezza il serbo chiude i conti per un soffio, all’alba delle ore 23.00 britanniche, regalandosi la sfida con Hubert Hurkacz.

Il piano partita del serbo è tanto semplice quanto ingegnoso: allungare gli scambi per mettere la partita sulle sue capacità di fondo inumane. Se nel secondo gioco non si dimostra troppo cinico con tre palle break sprecate anche per bravura del suo dirimpettaio, diventa il solito chirurgo due tornate dopo, cucinando per bene Stan e chiudendo sul 6-3.

Più si allunga la partita e più viene fuori la capacità atletica di Nole, che prova a salire immediatamente di tono e, con un lunghissimo primo gioco, instrada immediatamente il secondo set. Wawrinka sembra non averne, è quasi scorato dalla situazione, riesce solo a mettere a segno il game della bandiera per poi buscarsi un bel 6-1.

Nel terzo set c’è la reazione leonina dello svizzero, che inizia almeno ad essere più incisivo con il suo rovescio ad una mano e soprattutto con il servizio, a cui inizia a chiedere l’impossibile. Djokovic sembra attendere il momento propizio per chiudere, ma l’orgoglio di Wawrinka ha la meglio e si va al tie break. Nole va sul 3-1, si fa recuperare il minibreak e poi, con un errore non da freddo calcolatore come il serbo, permette al suo avversario di portarsi a due punti dal set, che significherebbe automaticamente proseguimento della partita l’indomani. Il numero 2 al mondo però attiva l’istinto, tira due risposte profondissime e chiude al primo match point.

Nole vince la sfida senza mai concedere palle break all’illustre avversario, con il 90% di resa con la prima di servizio (43/48): positivo il saldo vincenti-errori non forzati, con un ottimo 38-26. Wawrinka ci ha provato soprattutto nella terza frazione, dove ha ottenuto il grosso dei punti, ma ciò non è bastato per sconfiggere un vero e proprio androide, che a trentasei anni si muove come un ragazzino. Se avesse avuto anche lui un po’ di elisir di lunga vita…

Foto: LaPresse

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