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Wimbledon 2023, Novak Djokovic: “Quando si è così vicini è dura da mandar giù, ma ho perso con un grande giocatore”

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Novak Djokovic

Novak Djokovic, per la prima volta dopo sei anni, esce sconfitto da Wimbledon. E per la prima volta dopo dieci non vince un match disputato sul Centre Court. A togliergli l’ottavo titolo (e, dunque, il primato ai Championships in Era Open, che resta in solitario a Roger Federer) ci ha pensato Carlos Alcaraz: lo spagnolo è per la seconda volta campione Slam, nel luogo dove spesso e volentieri sono consacrati i grandissimi.

Comincia così, direttamente di fronte al Royal Box, il serbo: “Buon pomeriggio a tutti. Non è un buon pomeriggio per me. Carlos, devo cominciare con i complimenti. Che qualità quando hai dovuto servire per il match, nei sei uscito con colpi vincenti nel momento di chiudere. Pensavo che avrei avuto problemi contro di te, ma sulla terra o sul cemento. Complimenti per come hai saputo adattarti alla superficie. Incredibile quello che hai fatto fin dal Queen’s con pochissima esperienza su questa esperienza. Complimenti anche al team“.

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E dopo i complimenti arriva l’autoanalisi: “Io? Non è mai bello perdere partite come questa, però quando le emozioni si saranno quietate sarò molto grato, perché in passato ho vinto tanti titoli e partite lottati. Ricordo i due match point annullati nel 2019 con Federer, avrei dovuto perdere qualche finale. Adesso siamo pari“.

C’è anche spazio per qualcosa di simile a un bilancio: “Mi piacerebbe essere orgoglioso di questa stagione, magari lo sarò domattina, oggi non tanto. Quando si è così vicini è dura da mandar giù. Questi sono i momenti per cui si lavora ogni giorno. I grandi palcoscenici, i campi più importanti del mondo. Sono stato benedetto per aver giocato tante partite importanti della mia carriera. Oggi non ho vinto, ma ho perso con un grande giocatore cui devo fare i complimenti. Bello vedere mio figlio ancora lì e sorridente. Vi amo, grazie per il supporto. Vi abbraccio e sarà bello abbracciarci“. Dopo aver parlato del figlio Stefan, Djokovic si commuove.

Foto: LaPresse

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