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Wimbledon, Matteo Berrettini e la statistica sugli ace che ha colpito ancora

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Matteo Berrettini è finalmente tornato a splendere in questo Wimbledon. Una sua eliminazione agli ottavi di finale su quella che a tutti gli effetti è la sua superficie preferita sarebbe stata vista con rammarico qualche mese fa, ma dopo tutto quello che ha passato il romano il suo torneo è apparso come una vera e propria rinascita. Ma nonostante tutto il ko di ieri con Alcaraz ha dimostrato un piccolo dato, di quanto il servizio sia importante per l’azzurro.

Berrettini ha giocato in carriera 64 partite negli Slam, con un record lusinghiero di 46 vittorie e 18 sconfitte, con la finale di Wimbledon 2021 e le due semifinali di Australian Open 2021 e US Open 2019 come highlights. In questo range di partite, Matteo per 29 volte ha pareggiato o superato la soglia dei 15 ace. Quando riesce ad ottenere questo dato, l’azzurro ha un record di 25 vittorie e sole quattro sconfitte: con Andy Murray agli ultimi Australian Open (addirittura 31 ace), con Tennys Sandgren sempre in Australia tre anni prima e due volte con Djokovic, ai quarti di finale degli US Open 2021 e in quella finale di Wimbledon 2021.

Quando non si raggiunge la soglia dei quindici ace, e dunque di un guadagno di punti facili dal servizio così importante, le cose si complicano per un giocatore che fa della battuta uno dei suoi punti di forza. Rimane comunque positivo il range, ma nelle 35 partite con 14 ace o meno il suo record è un assai meno scintillante 21-14, a cui si aggiunge anche il ko di ieri contro Alcaraz.

Numeri che lasciano dunque intendere l’importanza di ‘San Servizio’ nell’economia del gioco di Matteo Berrettini. Ma già l’essere tornati a parlare di questi dettagli tecnici e non dei suoi problemi fisici è una bella vittoria. 

Foto: LaPresse

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