Tennis
Wimbledon, Monaco: “A Sinner manca poco, Djokovic lo temeva. Il serbo e Alcaraz sono superiori a tutti”
Guido Monaco, commentatore di Eurosport, è intervenuto a TennisMania Speciale Wimbledon, appuntamento quotidiano, in collaborazione con “Il Tennis Italiano“, condotto da Dario Puppo sul canale Youtube di OA Sport, per commentare l’esito della semifinale maschile tra Jannik Sinner ed il serbo Novak Djokovic.
Il serbo, numero 2 del seeding e del mondo, ha vinto in tre set: “La mia pancia diceva cose giuste, non pensavo sinceramente ad un Djokovic così perfetto, perché ha giocato una partita mostruosa, veramente mostruosa, con pochissime sbavature, con una continuità incredibile, con la solita precisione. Ha messo dentro quella quella profondità di palla che tira fuori in particolar modo nelle grandi occasioni, che è anche una prova di quanto temesse Sinner, perché comunque, se guardavamo anche la reazione del suo team nel palco, non erano rilassati neanche alla fine. Cerchiamo un attimino di guardare delle sfumature che ci possono far capire quanto Sinner sia rispettato e temuto anche da un mostro come Djokovic“.
L’analisi del match e di cosa ha fatto la differenza tra i due: “Poi è chiaro che per un set e mezzo almeno il dritto di Sinner è stato parecchio deficitario, ho rivisto quegli strani movimenti, quegli anticipi d’anca, che erano abbastanza tipici anche del primo Djokovic prima che risolvesse i problemi col dritto. Chiaramente quando ti trovi un po’ fuori assetto con quel colpo, anche perché secondo me si scivolava molto, lui si sentiva di spingere, ed è riemerso quel problema abbastanza evidente che aveva nel 2021, quando faceva sempre risultato però il dritto effettivamente ne sbagliava una caterva, e poi l’ha aggiustato secondo me con la seconda parte del secondo set, è migliorato il rendimento, e nel terzo set sinceramente è salito tanto, avrebbe anche meritato magari di vincerlo quel set, anche se poi non mi è piaciuto come si è giocato i due set point, come si è giocato il 3-1 avanti nel tie break“.
Il livello di entrambi i giocatori è stato molto alto: “Chiaro che da qui è tutto facile, tu se vai in campo sapendo che se arrivi al tie-break Djokovic ha vinto gli ultimi 14 e ha vinto quasi tutti i tie-break importanti della sua vita, insomma magari un tarlo ti viene, sembri un ragazzino, sembri uno junior, ma perché di là dobbiamo sempre considerare che c’è un giocatore che, insomma, anche solo a vedertelo davanti, per quanto tu possa essere Sinner o un giocatore importante, qua e là qualche timore reverenziale o qualche timidezza ti viene, poi lui appunto da questo punto di vista lo sappiamo, non è ancora così cattivo a volte forse, però dai ha fatto un figurone, io ho letto qualcosa, quasi sembrava che avesse preso 6-2 6-2 6-2, cioè la ripassata l’ha presa Medvedev, non l’ha presa Sinner, che ha giocato quasi alla pari, perché comunque per due set c’era la supremazia di Djokovic, non lo nascondiamo, però comunque è stato un 6-3 6-4, non si è mai disunito, non è mai scappato via, contro, ripeto, probabilmente il miglior Djokovic della stagione; probabilmente se togliamo quel primo set a Parigi con Alcaraz, il miglior Djokovic della stagione“.
Infine sui due finalisti: “In questo momento, se non succede qualcosa di particolare, come ad esempio i crampi a Parigi, Alcaraz e Djokovic sono una spanna sopra tutti. Mi aspetto che tra la fine del 2023, il 2024 e, penso, anche il 2025, vedremo almeno 5-6 finali Slam tra di loro. Però Sinner è comunque lì, gli manca davvero poco per raggiungere i grandi“.
L’INTERVISTA VIDEO A GUIDO MONACO
Foto: LaPresse