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Wimbledon, Sinner alza l’asticella: “Pochi possono battere Djokovic, ma io sono tra questi”
Ci siamo, oggi è il grande giorno, quello atteso da tutti gli appassionati di tennis: prende il via ufficialmente il torneo di Wimbledon 2023. L’esordio, come tradizione, vedrà il vincitore uscente, Novak Djokovic, calcare per il primo la “sacra erba” del Centre Court per dare il via ai Championships, ma l’ultimo dei tre match odierni sul centrale vedrà impegnato il nostro Jannik Sinner.
L’altoatesino, che un anno fa venne sconfitto ai quarti di finale al quinto set proprio dal serbo, parte per il torneo del Grande Slam londinese con la chiara intenzione di dimenticare il Roland Garros, senza porsi limiti. Secondo il nostro portacolori questo è un punto importante. “Penso di averlo fatto vedere anche lo scorso anno che sono pronto. Nole è ovviamente il favorito, ha vinto tante volte qui, arriva con tanta fiducia, altro fattore molto importante. Ci sono pochi giocatori che possono batterlo: quelli che servono veramente bene, ma devono riuscire a farlo per 5 set, e quelli che riescono a cambiare un po’ il gioco, cosa che Carlos Alcaraz ad esempio fa molto bene. Non ci sono molti giocatori che possono battere Novak, ma io mi metto tra questi. Già adesso”. (Fonte: Gazzetta dello Sport).
Il classe 2001 passa poi ad analizzare quali siano le maggiori difficoltà nell’affrontare sull’erba il tennista vincitore di 23 titoli dello Slam: “Non c’è solo una cosa, altrimenti non avrebbe vinto così tanto. Di sicuro è difficile prenderlo in contropiede, perché ha un ottimo tempismo. E penso che il suo servizio sia migliorato molto: è dura capire dove serve. Poi mentalmente è fortissimo e ci sono un sacco di altre cose che fa alla grande. Ogni volta che gioco contro di lui scopro qualcosa di nuovo, ed è bello per me cercare di imparare. Spero di avere anche quest’anno la possibilità di giocare contro di lui, in modo anche da vedere in cosa sono migliorato, visto che allenamenti e partite sono ovviamente molto diverse”.
Secondo Jannik Sinner, il nativo di Belgrado dev’essere un punto di riferimento e uno stimolo, soprattutto per la nuova generazione: “Penso che tutti noi giovani dovremmo cercare di capire come arrivare a 36 anni nelle condizioni fisiche in cui è lui. A volte mi chiedo come sia possibile che sia in questa forma fisica alla sua età. È evidente che per riuscirci devi sacrificare tante cose, fin da giovane. Penso sia importante per tutti noi averlo come esempio, cercare di scoprire il modo giusto per essere simili a lui, a cosa imparare”.
Ultima battuta su Carlos Alcaraz, scelto come l’azzurro come simbolo dei giovani a Wimbledon, nonché uno dei grandissimi favoriti per la vittoria ai Championships: “È bello essere considerato uno dei simboli, ma sono onesto e dico che allo stesso tempo non so se era giusto mettermi in quella grafica. Io sento che posso essere uno dei migliori, ma Carlos per esempio ha vinto molto, molto di più. La rivalità tra di noi? Se ne parla, ma credo che lui in questo momento abbia un passo in più e questo è da rispettare. lo vado avanti per la mia strada e poi vedremo dove arriverò”.
Foto: LaPresse